Roma, 23 apr. (Adnkronos Salute) – Le forze dell'ordine negli ospedali "devono esserci laddove c'è la necessità: non possono non intervenire nel caso in cui ci sia un'aggressione al medico o all'operatore. Quindi oggettivamente è fuor di dubbio che vadano corretti elementi di ostacolo in questo senso", spiega all'Adnkronos Salute Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, che concorda con l'appello degli psichiatri Sip per l'abolizione della circolare del ministero dell'Interno del 2019 che limita l'intervento delle forze dell'ordine nei pronto soccorso e nei reparti in caso di aggressioni da parte di pazienti con problemi psichici.
"La circolare va superata nella misura in cui impedisce di fatto un'azione di contrasto attiva nell'immediato", dice Di Silverio. Questo però, precisa, "non vuol dire che si risolverebbe il problema delle aggressioni agli operatori, perché si tratta comunque di un contrasto agli effetti, non alla causa. Le questioni da risolvere sono inerenti alla disorganizzazione dei reparti, degli ospedali in generale, alla carenza di infrastrutture che renderebbero sicuri gli ospedali, alla carenza di personale, nonché gli accessi impropri al pronto soccorso, che contribuiscono a determinare il sovraffollamento dal quale poi possono scaturire anche le violenze. Questi i problemi a monte che necessitano di interventi".
Insomma, "serve organizzazione, personale, strutture per prevenire il fenomeno della violenza. Le forze dell'ordine devono intervenire perché qualcosa a monte non ha funzionato", conclude Di Silverio.