Amanda Knox è stata condannata a tre anni per aver calunniato Patrick Lumumba nell’ambito della vicenda giudiziaria riguardo l’omicidio di Meredith Kercher.
Amanda Knox condannata a tre anni per calunnia contro Patrick Lumumba
Amanda Knox è tornata in aula dopo 13 anni, davanti alla Corte d’assise d’appello di Firenze. Ha tentato una nuova difesa per l’ultimo atto di una vicenda giudiziaria iniziata con l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel 2007, per la quale è stata definitivamente assolta quattro anni dopo. Era rimasta in sospeso la condanna per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, per averlo coinvolto nelle indagini sul delitto. “Lui si prese cura di me, mi consolò dopo la perdita della mia amica. Mi dispiace che lui abbia sofferto ma non l’ho mai calunniato” ha dichiarato la donna in aula. Nonostante questo, è stata ritenuta colpevole per averlo accusato “consapevole della sua innocenza“, e per questo è stata confermata la condanna a 3 anni di reclusione, già scontati avendone passati quattro in cella prima di essere assolta.
“Sono delusa, non me lo aspettavo” ha dichiarato Amanda Knox, in lacrime, ai suoi difensori, prima di andarsene con il marito Chris Robinson senza rilasciare commenti. “Pensava di poter mettere un punto fermo” hanno commentato i legali, che si preparano a un nuovo ricorso in Cassazione. “Knox non è una vittima ma una calunniatrice” ha dichiarato il legale di Lumumba, che non era presente in aula. “Rimane aperta la domanda fondamentale. Per chi e per cosa ha calunniato?” si è chiesto il legale della famiglia Kercher.
Legali di Lumumba: “Sentenza giusta e meritata”
Il nuovo processo per calunni è stato disposto dalla Cassazione che, accogliendo il ricorso, ha annullato la condanna dopo la pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla violazione delle garanzie della difesa. Amanda Knox aveva chiamato in causa Lumumba la notte del 6 novembre 2007, quando era stata fermata. Knox sosteneva di dubitare delle precedenti dichiarazioni fatte in stato di choc, parlando di immagini sfocate e sogni.
Amanda Knox ha parlato in italiano durante il processo, rilasciando dichiarazioni spontanee. “Chiedo umilmente di dichiararmi innocente” ha dichiarato, aggiungendo di non poter essere testimone contro Lumumba non conoscendo chi fosse l’assassino. Secondo Lumumba, invece, la sentenza “è giusta e meritata“. “È vero, eravamo amici con Amanda, ma non si pugnalano gli amici nelle spalle, e invece Amanda mi ha pugnalato” ha aggiunto, sottolineando che non si è neanche scusata.