Amanda Knox a Perugia per girare la serie tv sull'omicidio Kercher: la sindaca si scusa

La sindaca di Perugia si scusa con i concittadini scontenti per la presenza delle troupe della serie sul delitto Kercher

Amanda Knox è stata avvistata in questi giorni a Perugia.

La donna, accusata del delitto di Meredith Kercher nel 2007, è tra le autrici e produttrici di una serie tv basata sul caso. I cittadini di Perugia però non sono contenti della sua presenza né della presenza delle troupe.

La serie tv sul delitto Kercher

Secondo alcune fonti la serie dovrebbe chiamarsi Blue moon, secondo altre fonti si chiamerà invece Amanda, the coming age of horror. Al centro della trama, il caso dell’omicidio di Perugia raccontato attraverso gli occhi della stessa Amanda Knox, inizialmente condannata e poi assolta insieme al fidanzato dell’epoca, Raffaele Sollecito.

La Knox, allora ventenne oggi trentasettenne, è produttrice esecutiva e supervisiona la storia.

Lo scontento degli abitanti di Perugia

Il centro di Perugia e Orvieto fanno da sfondo alle riprese della serie e la sindaca del capoluogo umbro, Vittoria Ferdinandi, ha concesso i permessi ritenendo che la serie avrebbe potuto mettere in luce le bellezze storico-artistiche della città.

Ma i suoi concittadini non sono dello stesso parere. Come successo recentemente ad Avetrana, non vogliono che la loro città venga associata a un fatto di sangue e su alcuni balconi si trovano striscioni con la scritta: “Rispetto per Meredith”.

Le scuse della sindaca

In una lettera aperta alla popolazione Ferdinandi chiede scusa ai cittadini, ma spiega anche le ragioni che l’hanno spinta a prendere la decisione. Si legge: “Voglio chiederti scusa, Perugia mia, nonostante io abbia scelto pensando di fare il meglio per te, per tutelarti.” Poi più avanti: “Non potevamo bloccare la produzione, che si sarebbe comunque realizzata…abbiamo ritenuto che far girare qui le scene sarebbe stato un elemento di maggiore garanzia e controllo…

La città verrà raccontata per quello che è, un luogo pieno di vita…lo abbiamo chiesto e ottenuto da contratto.”