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Digiuno intermittente: può davvero rallentare o invertire i segni dell'Alzheimer? Lo studio

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Secondo i ricercatori mangiare in una finestra di 10 ore ogni giorno può migliorare la funzione cognitiva.

Esiste un legame tra il morbo di Alzherimer e alimentazione? Secondo un recente studio il digiuno intermittente può rallentare o addirittura invertire i segni dell’Alzheimer.

Alzheimer, la cura con il digiuno intermittente può invertirne i sintomi: lo studio

L’Alzheimer è una delle malattie più temute, è la forma più comune di demenza, un termine che si riferisce alla perdita della memoria e di altre abilità intellettuali talmente grave da interferire con la vita di tutti i giorni. Secondo un recente studio, il digiuno intermittente può non solo rallentare i sintomi del morbo di Alzheimer, ma anche invertirli. I ricercatori ritengono infatti che, mangiando in una finestra di 10 ore tutti i giorni può aiutare a migliorare la funzione cognitiva e ridurre così il rischio di deterioramento cognitivo, come riporta il DailyMail.

Il legame tra Alzheimer i ritmo circadiano

Uno studio, pubblicato sulla rivista Cell Metabolism, si è focalizzato sul legame tra il morbo di Alzheimer e il ritmo circadiano. I ricercatori hanno modificato il programma di alimentazione di un gruppo di topi al fine che si nutrissero solamente ogni 6 ore. Rispetto invece a un altro gruppo di topi che mangiavano a volontà, i topi a digiuno hanno mostrato un miglioramento della memoria e avevano anche meno interruzioni del sonno. Lo studio ha quindi mostrato come il digiuno intermittente possa diminuire lo sviluppo di molecole amiloidi nel cervello regolando il ritmo circadiano.