L’aloe vera o barbadensis è una pianta conosciuta ormai da secoli e ha molte proprietà.Cosa comporta per chi soffre di tiroide?Benefici e controindicazioni.
L’aloe, indicata spesso con il nome latino di Aloe vera o barbadensis, è una pianta antichissima, conosciuta già al egizi e spesso raffigurata in sculture di pietra. In origine era molto utilizzato il succo di questa pianta per curare ferite locali o per contrastare le malattie della pelle. Anche somministrata per via orale, sempre in forma di succo, era assunta per le proprietà lassative. Oggi gli usi tradizionali si affiancano a nuovi trattamenti.
Assunta per via orale, l’aloe vera è utilizzata per combattere patologie molto diversi tra loro, come il diabete, l’epilessia e l’asma. Anche l’osteoartrite e le artrosi possono essere curate con efficacia grazie a questa pianta. Scottature ed eritemi solari vengono spesso alleviati con pomate a base di aloe e questo ha fatto sì che l’aloe diventasse un ingrediente base di molti prodotti per la salute della pelle, come creme e lozioni solari.
Al momento i test scientifici hanno dimostrato la sola efficacia dell’aloe vera contro eritemi e scottature. Tutti gli altri usi non sono stati dimostrati. L’uso topico dell’aloe – cioè sotto forma di gel o crema – non ha particolari effetti collaterali. Lo stesso non può dirsi per l’assunzione orale dell’estratto. Il succo, oltre a crampi addominali, ha effetti lassativi anche forti. I diabetici devono stare attenti ad assumere questa sostanza.
Abbassando i livelli di glicemia nel sangue, mettono a rischio di ipoglicemia i soggetti in questione. Ma le controindicazioni non finiscono qui. Chi soffre di tiroide deve prestare molta attenzione all’aloe vera, specialmente se ipotiroideo. Ecco nello specifico i rischi per chi ha problemi di tiroide.
Aloe vera e tiroide: i rischi
Alcuni studi ritengono che l’aloe vera in gel sia non solo una valido antinfiammatorio, ma che riesca anche a regolare le difese immunitarie.
In questo senso, l’attività immuomodulante dell’aloe sarebbe in grado di stimolare l’attività di Anticorpi, Macrofagi, Monociti e Cellule T. Proprio secondo queste proprietà, l’aloe è stata ritenuta un valido alleato contro ipotiroidismo, ipertiroidismo e tiroidite di Hashimoto. In realtà però i medici sono molto cauti e sconsigliano i trattamenti a base di aloe vera, specialmente ai pazienti affetti da ipotiroidismo. Questo perché l’assunzione dell’aloe da parte di soggetti affetti da ipotiroidismo potrebbe interferire con l’azione di molti farmaci e con la loro corretta assunzione.
Nello specifico, l’aloe potrebbe inibire il corretto assorbimento della levotiroxina. Questo principio attivo è contenuto in farmaci come l’Eutirox, ed è uno degli ormoni sintetici più utilizzati contro i problemi di tiroide.
Esiste però un approccio medico diverso, che limita l’utilizzo di ormoni sintetici come la levotiroxina. Alcuni specialisti sostengono un approccio integrato alle patologie della tiroide. Oltre ad una alimentazione ad hoc, questi medici consigliano rimedi naturali associati a integratori come l’aloe vera in gel. In questo senso non è propriamente l’aloe a essere nociva per gli ipotiroidei, ma la sua combinazione con farmaci di cui ne inibisce l’efficacia.
Però non tutta l’aloe è salutare. Sono spesso i pesticidi e gli OGM a rappresentare un pericolo, soprattutto per chi soffre di tiroide. Nello specifico il glifosato, uno dei pesticidi più usati nelle coltivazioni, interferisce con il sistema endocrino, quindi con gli ormoni, ed è un potenziale cancerogeno. Per evitare complicazioni, meglio acquistare aloe vera biologica in vetro, coltivata in Europa.
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