Alluvione Valencia: salvata donna sepolta nell'auto per tre giorni

La donna è stata trovata, grazie alle sue urla, in un sottopassaggio a Benetusser

Dalla provincia di Valencia arriva una storia di speranza in un contesto difficile e drammatico.

É quella riguardante il ritrovamento di una donna, rimasta letteralmente sepolta tra innumerevoli carcasse di veicoli per tre giorni prima di essere tratta in salvo dai soccorritori. Sorpresa dalla impressionante violenza dell’inondazione, nulla ha potuto fare per mettersi in salvo. Le sue urla hanno aiutato a rintracciarla.

Alluvione Valencia: donna trovata dopo tre giorni sepolta nell’auto

L’auto della donna, come decine di altri veicoli, è stata trascinata via dalla furia della corrente per poi essere scaraventata in un sottopassaggio di Benetusser, tra i centri maggiormente colpiti dalla violenza della storica alluvione di Valencia.

Qui i soccorritori si sono messi subito al lavoro nelle ore successive per rimuovere l’acqua e il fango e successivamente per iniziare a spostare le carcasse delle auto nella speranza di trovare persone ancora in vita. In un contesto difficile, con un bilancio delle vittime che continua a crescere, trovarsi dinnanzi ad una donna ancora viva dopo tre giorni sepolta tra le auto, senza acqua nè cibo, è stato definito un miracolo.

La donna non si è arresa neanche per un secondo, sopportando il freddo, la sete e la fame, al buio e circondata dal fango e dai detriti. E quando si è resa conto che i soccorritori si trovavano nelle vicinanze ha iniziato ad urlare con tutto il fiato che aveva ancora in corpo. La sua forza d’animo l’ha così aiutata a salvarsi la vita: gli uomini impegnati nelle ricerche l’hanno udira e tratta in salvo.

Questo ha anche dato loro una scarica di adrenalina in più per proseguire con maggiore speranza nelle ricerche, con l’obiettivo di trovare altre persone ancora vive.

Salvata dopo l’alluvione a Valencia: le ricerche proseguono

La notizia del salvataggio è stata data ai 400 volontari impegnati nel padiglione Moncada da Martin Perez, capo della Protezione Civile della Comunità Valenciana. Qui si scava con tutto ciò che si ha a disposizione ma anche a mani nude: ogni minuto è prezioso in quanto potrebbe esserci in gioco la vita di dozzine di persone.

Si contano infatti ancora moltissimi dispersi.