La regione Lombardia è risultata essere, secondo gli ultimi dati raccolti, la zona più inquinata d’Italia e fra le più a rischio d’Europa.
Per questo motivo, da oggi martedì 20 febbraio, sono scattate in nove province le misure temporanee anti inquinamento di primo livello.
Smog in Lombardia: i dati sull’inquinamento
La Lombardia è inquinata e le grandi città della Pianura Padana, tra cui Milano, sono quelle più a rischio. I dati sulle polveri sottili fanno pensare: non si toccavano valori così negativi dal 2017. Le centraline Arpa registrano valori di PM 2.5 e PM 10 nelle scorse settimane: dati che sono 4 volte superiori al limite considerato sicuro per la pulizia dell’aria dall’Oms.
Ecco perchè entrano nuovamente in gioco le misure temporanee anti inquinamento di primo livello. Per esempio, nelle città con più di 30 mila abitanti, diventa ufficiale il divieto alla circolazione di tutti i veicoli Euro 0 ed Euro 1 a qualsiasi alimentazione e dei veicoli diesel Euro 2, 3 e 4.
Smog in Lombardia: le idee di Sala
Dopo Lahore (Pakistan) e Dakka (Bangladesh), Milano è la terza città con il più elevato livello di inquinamento atmosferico al mondo.
Almeno questo racconta la classifica che prende in considerazione i dati sulla qualità dell’aria stilata da IQ Air. Beppe Sala, però, non ci sta: “Sono le solite analisi estemporanee, gestite da un ente privato. Mi meraviglio anche di voi, non potete riportare notizie lette sui social” – ha detto ai giornalisti che lo incalzavano sulla questione. Per combattere questa situazione, il sindaco di Milano ha inviato una lettera al governatore Attilio Fontana.
L’obiettivo è arire un confronto su alcuni temi, tra i quali troviamo: lo stop alla combustione di biomasse nei centri urbani, la cancellazione del Move-In e l’interruzione degli incentivi per l’acquisto di auto a benzina e diesel.