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Alleanza Nazionale, 30 anni da nascita destra governo. La Russa: "Sempre a testa alta"

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Roma, 30 gen. (Adnkronos) - In Senato nella sala Koch, oggi giovedì 30 gennaio, il convegno 'Alleanza Nazionale. A 30 anni dalla nascita della destra di governo". L'evento, organizzato a Roma dalla Fondazione Tatarella ricorda, in collaborazione con la Fondazione An, la svolta ...

Roma, 30 gen. (Adnkronos) – In Senato nella sala Koch, oggi giovedì 30 gennaio, il convegno 'Alleanza Nazionale. A 30 anni dalla nascita della destra di governo". L'evento, organizzato a Roma dalla Fondazione Tatarella ricorda, in collaborazione con la Fondazione An, la svolta di Fiuggi, voluta da Pinuccio Tatarella. L’evento, con il patrocinio del Senato della Repubblica, vede in sala tra gli altri il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso e Gianfranco Fini, già presidente di Alleanza Nazionale e protagonista della svolta di Fiuggi.

"Il voto del '93 premia Fini e Alessandra Mussolini, e poi Musumeci a Catania, più che le idee dei nostri padri, è stata l'onestà dei nostri padri" a farci vincere "per quello gli italiani votarono Fini e Mussolini, il tema dell'onestà e della questione morale era sul tappeto, e chi poteva dire che non faceva parte di quella cosa negativa, furono i nostri padri con la loro onestà, così nacque An".

"Gli applausi vanno ad Almirante, Romualdi, a tutti i nostri padri, a Fini, a Tatarella, – ha proseguito La Russa – senza cui non ci sarebbe la destra moderna, ma se non avesse avuto al suo fianco Fini non ci sarebbero stati quei risultati, poi a Meloni, che bocciando un mio slogan ne volle uno che diceva 'a testa alta', la nostra caratteristica ieri come oggi e spero domani, è quello di guardare al nostro presente e al nostro passato a testa altissima".

"Ci sono tante sliding doors, – ha detto il Presidente del Senato – quando qualcuno sbagliando, ma romanticamente, si oppone alla Repubblica i fasci di azione rivoluzionari, ma poi si decise di 'non restaurare, ma neanche rinnegare', come si diceva" come fece il Msi. "Quando sono stato eletto presidente del Senato citai Pertini che diceva più o meno che bisogna lottare per le cose impossibili.Nel '72, dopo i congressi del Msi, dopo l'avanzata a Catania, quel convegno disse 'noi siamo la destra italiana'. Si chiamavano a raccolta monarchici, antifascisti bianchi".

"Oggi il problema del fascismo e dell'antifascismo è stato ampiamente superato, per la destra la seconda parte della Costituzione non è un dogma, la destra deve incidere per cambiare quella parte della Costituzione, per dare vita a una nuova Italia" ha detto Gianfranco Fini sottolineando il valore delle riforme. "C'è una crisi che riguarda tutte le democrazie occidentali", avverte Fini. "La destra deve essere una forza riformatrice, specie in un contesto europeo. O l'Occidente ritrova una sua identità o rischiamo di essere un vaso di coccio".

"Oggi la destra è al governo per la terza volta, con Giorgia Meloni". Un successo che "non ci sarebbe stato senza Fiuggi di 30 anni fa" ha detto Fabrizio Tatarella, vicepresidente della Fondazione Alleanza nazionale, in apertura dei lavori del convegno. "I destinatari principali del lavoro di Tatarella e di quel gruppo erano le nuove generazioni -aggiunge- . Fiuggi segna un prima e un dopo nella storia della destra. Oggi abbiamo un premier e la seconda carica dello Stato". "An -ha ricordato Fabrizio Tatarella- ha permesso di esprimere l'attuale classe dirigente italiana, ora quindi manca un ultimo passaggio: l'elezione di un presidente della Repubblica, proveniente dalla destra italiana".

"Non abbiamo nessuno problema in FdI ad ammettere, come è scritto nelle tesi di Fiuggi, che l'antifascismo è stato un momento essenziale, ma la sinistra deve sapere che non basta dirsi antifascisti per essere democratici" ha detto il responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli nel suo intervento alla Sala Koch del Senato. "Non accettiamo lezioni di democrazia dal Pd perché la storia ha dimostrato che fino a oggi al governo un uomo di sinistra non ci è mai arrivato con il voto popolare", aggiunge.

"Ho un grande rammarico, non ho mai avuto la possibilità di conoscere Pinuccio Tatarella, lo ascoltavo in radio, non alla tv perché lui non aveva la passione della televisione. Oggi la destra ce l'ha fatta, Meloni dopo aver vinto le elezioni ha voluto ringraziare 'anche chi non c'è più'. Poi mi ha detto che non pensava solo agli uomini noti, ma ai militanti che sognavano la destra al governo e non c'erano più". "Credo che prima non erano pronti i tempi" per la destra al governo "ci manca la genialità di Berlusconi, ma il fatto che Berlusconi ha sdoganato la destra è un falso storico, la destra è nata con il bicameralismo, a marzo del '93, quando gli italiani si chiesero se stare con Fini o Rutelli", aggiunge Donzelli.