A un mese dalla canonizzazione di Carlo Acutis, sono apparse online reliquie a lui attribuite. Il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, ha denunciato il fatto alla Polizia, che ha avviato un’inchiesta sotto la guida della Procura di Perugia, con Raffaele Cantone.
La canonizzazione di Carlo Acutis
La beatificazione di Carlo Acutis è avvenuta il 10 ottobre 2020 ad Assisi, città di San Francesco, alla presenza del cardinale Giovanni Angelo Becciu. Carlo Acutis, giovane italiano morto a soli 15 anni nel 2006 per leucemia, è stato beatificato per la sua vita di fede, carità e devozione. La sua beatificazione è stata il risultato del riconoscimento del miracolo attribuito alla sua intercessione: la guarigione di un bambino brasiliano affetto da una grave malformazione pancreatica.
La canonizzazione di Carlo Acutis avrà luogo il 27 aprile 2025 ad Assisi, in occasione del Giubileo degli Adolescenti. Questo evento segnerà il giovane come il primo santo appartenente alla generazione millennial della Chiesa cattolica. In preparazione alla sua canonizzazione, il corpo è esposto al pubblico nel Santuario della Spogliazione presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore ad Assisi, dove sta attirando molti pellegrini.
Assisi, all’asta sul web la reliquia di Carlo Acutis: la denuncia del vescovo
La denuncia, presentata contro ignoti, riguarda in particolare i capelli di Carlo Acutis, già offerti online a un prezzo superiore ai 2mila euro e autenticati dalla Postulazione. Monsignor Sorrentino ha dichiarato che è stato richiesto il sequestro degli oggetti. Sebbene non si possa accertare se le reliquie siano autentiche, il vescovo ha sottolineato che, nel caso in cui si trattasse di una frode, si sarebbe in presenza di una truffa e di un’offesa al sentimento religioso.
La denuncia si è focalizzata su una reliquia, ma la Diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo ha verificato che sul web circolano anche altre reliquie attribuite a Carlo Acutis. Secondo il vescovo, esiste un “mercatino” online di reliquie che include anche quelle di santi come San Francesco, con tanto di listini prezzi.
Monsignor Sorrentino ha affermato che tale pratica è inaccettabile, ricordando che il diritto canonico vieta il commercio di reliquie. Queste, infatti, vengono distribuite gratuitamente tramite i vescovi e le offerte si fanno solo ai santuari di provenienza, seguendo una tradizione che risale ai primi secoli della Chiesa.
“Dopo che abbiamo verificato l’asta su internet abbiamo deciso di sporgere denuncia. A cosa può portare l’idolo denaro, ho timore che ci sia lo zampino di Satana“, ha concluso il vescovo.