Ci sono ancora molti punti oscuri da chiarire sulla morte di Alex Marangon, il 25enne di Marcon, nel Trevigiano, il cui corpo è stato ritrovato nel greto del fiume Piave il 4 luglio.
Alex Marangon, l’indagine è per omicidio volontario: cosa conosciamo
L’ipotesi iniziale dell’incidente ha ceduto il passo alla possibilità di un omicidio volontario. Qualcuno tra i venti partecipanti alla festa sciamanica all’abbazia di Vidor, in provincia di Treviso, sa cosa è successo quel sabato sera. Il barman non è morto per una caduta accidentale nel fiume, ma per un’aggressione.
La madre di Alex ha lanciato un appello disperato a chi sa qualcosa: “Hanno paura di parlare, ma devono farlo. Non può finire così. La verità deve emergere per giustizia e per Alex”, ha detto Sabrina Bosser al Tg1. L’autopsia ha rivelato numerose costole rotte, soprattutto sul lato sinistro del corpo, compatibili con colpi di bastone o pietre. Tuttavia, la possibile arma del delitto non è ancora stata trovata, e i carabinieri hanno programmato un nuovo sopralluogo sia all’Abbazia di Santa Bona sia lungo il fiume Piave fino a Ciano, dove il corpo è stato trovato, a quattro chilometri dal luogo in cui Alex era stato visto vivo l’ultima volta.
Alex Marangon, si indaga per omicidio volontario: cosa sappiamo
Cinque testimoni sono stati già convocati e altri lo saranno nei prossimi giorni. Gli investigatori stanno rileggendo le testimonianze per scoprire eventuali discrepanze. È emerso che Alex aveva partecipato a due incontri del rituale al centro delle indagini, ma questa volta era preoccupato. Aveva confidato i suoi timori a un amico, manifestando “preoccupazioni” per l’evento che poi gli è costato la vita.
Secondo il procuratore di Treviso Marco Martani, la morte di Alex è avvenuta per “cause violente e non accidentali“. La sera del decesso, Alex si era improvvisamente alzato durante un concerto gridando “no, no” e poi era corso verso il bosco. Un testimone lo ha seguito, ma lo ha perso di vista. Un gruppo ha tentato di cercarlo, mentre altri hanno avvertito i carabinieri. Le indagini si concentrano su quel buco di tre ore tra la scomparsa e il ritrovamento del corpo.