L’omicidio di Alessio Cini, 57enne ritrovato morto davanti la sua casa a Pistoia, sembra ormai vicino alla soluzione.
La Procura ha infatti disposto l’arresto del cognato della vittima, sarebbe stato lui a picchiare brutalmente l’uomo per poi dargli fuoco mentre era ancora in vita. Il movente sarebbe stato rivelato tramite alcune intercettazioni.
Alessio Cini morto per l’eredità
Daniele Maiorino, il cognato della vittima, è stato accusato di omicidio volontario per quanto riguarda la morte di Alessio Cini. Il primo è anche apparso diverse volte in televisione dopo la morte del parente ed al momento è in stato di fermo.
Quello del 57enne è un delitto efferato, il colpevole avrebbe infatti picchiato la vittima con una spranga colpendolo più volte alla testa ed al torace per poi dargli fuoco mentre non era ancora deceduto.
L’arresto di Maiorino è frutto delle indagini che hanno portato alla luce il possibile movente legato alla difficile situazione economica dell’uomo. Stando a quanto emerso, il cognato avrebbe deciso di porre fine alla vita di Cini per poter beneficiare della sua eredità.
Caso Alessio Cini: l’aiuto delle intercettazioni
Sono essenzialmente due gli elementi che hanno aiutato maggiormente a portare luce sul caso di Alessio Cini. La prima è un’intercettazione registrata nella macchina di Maiorino dove l’uomo, parlando con sé stesso, descriveva nei dettagli l’aggressione nei confronti della vittima. In secondo luogo anche le telecamere collocate nei pressi della zona hanno dato una mano nelle indagini, aiutando gli investigatori a determinare l’orario della morte di Cini collocata tra le 5:52 e le 5:59 dell’8 gennaio.
Il ritrovamento del cadavere è avvenuto qualche tempo dopo quando, intorno alle 6:30, un vicino di casa ha chiamato il 112 per avvisare della presenza di un incendio nelle vicinanze. In seguito Cini è stato ritrovato morto davanti la sua casa di Pistoia.