Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano. In queste ore l’ex barman ha scritto una lettera chiedendo scusa ma la famiglia della vittima non l’ha presa bene.
La lettere di Alessandro Impagnatiello
Lo scorso 25 novembre, la Corte d’Assise di Milano ha condannato Alessandro Impagnatiello alla pena dell’ergastolo per l’omicidio della fidanzata 29enne, Giulia Tramontano, fra l’altro incinta del loro primogenito, Thiago.
Dal carcere di San Vittore, dove è rinchiuso, ha scritto una lettera di scuse, di cui riportiamo un passaggio: “Per quanto inutili e imbarazzanti siano, ti porgo nuovamente le mie scuse, a te, alla tua meravigliosa famiglia e a tutte le persone toccate da questo inspiegabile e folle male. Mi manchi. So che ci sarebbero tante altre cose da dire, ma io e te ce le diciamo tutte le sere, tu già sai”.
Nella lettera, recapitata al giornalista Giuseppe Cruciani, il 31enne parla anche di vuoto e di un abisso. E ancora: “Le prime parole sono esclusivamente per te Giuliet, per la meravigliosa ragazza che eri, che sei e sarai. Dentro me non cesserai ami di splendere”.
Il ragazzo ha poi criticato i media, che avrebbero trasformato il dramma in un teatrino per soddisfare il pubblico a casa.
La reazione dei genitori della vittima alla lettera di Alessandro Impagnatiello
Subito è arrivata la reazione dei genitori di Giulia. Su Instagram, Loredana Femiano e Franco Tramontano hanno pubblicato l’immagine di una pantegana, con un commento “Sei un miserabile. No, non la pantegana. Tu”.
Con queste poche ed esplicite parole, hanno risposto all’assassino della figlia e del piccolo nipotino che sarebbe nato a breve, dal momento che la gravidanza di Giulia era al settimo mese.
La lettera è stata accompagnata dalla richiesta di divulgazione e sebbene non meriti tanta attenzione, è utile analizzarla perché fornisce di nuovo un quadro della personalità di Alessandro: manipolatore, possessivo, finta vittima, prevaricatore, accusatore degli altri (i media).