Aleppo devastata dai raid russi, in Siria scatta una nuova emergenza migratoria

Centinaia di vittime e un collegio francescano devastato. Assad promette una controffensiva sostenuto da Mosca e Teheran. Tajani: “Collasso migratorio come nel 2015".

Il conflitto in Siria si intensifica, portando devastazione e morte, mentre il regime di Bashar al-Assad rilancia il suo dominio con il sostegno di Russia e Iran.

Raid aerei russi hanno colpito diverse aree del Paese, causando almeno 12 vittime ad Aleppo e distruggendo il Collegio francescano Terra Sancta. Migliaia di civili sono in fuga, aggravando una crisi umanitaria già drammatica.

Bashar al-Assad, tornato a Damasco dopo un incontro a Mosca con Vladimir Putin, ha promesso una controffensiva per “recuperare tutte le regioni”, in risposta all’avanzata delle milizie ribelli sostenute dalla Turchia.

Aleppo, il collegio francescano colpito da raid russi

La Russia ha intensificato la propria campagna militare con una serie di raid aerei che hanno devastato Aleppo e Idlib. Ad Aleppo, il Collegio francescano Terra Sancta è stato colpito, riportando gravi danni strutturali. “Grazie a Dio, i frati residenti sono salvi, ma la distruzione è massiccia,” ha dichiarato padre Firas Lutfi, da Damasco.

L’avanzata ribelle e il sostegno militare turco hanno reso la situazione sul campo ancora più instabile. Le milizie jihadiste hanno conquistato aree strategiche come Tal Rifaat, consolidando il loro controllo nel nord del Paese.

Assad-Russia-Iran, l’asse contro i ribelli

Il regime di Assad ha rilanciato un contrattacco contro i ribelli nella regione di Hama, rafforzando le proprie linee difensive con il supporto militare di Mosca e Teheran. Raid russi su Aleppo e Idlib hanno provocato decine di vittime civili, consolidando il ruolo di Mosca come attore chiave nel conflitto.

Teheran teme che la crisi siriana possa avere ripercussioni in Iraq e Libano, aree già destabilizzate, e ha inviato il ministro degli Esteri Abbas Araghchi a Damasco per ribadire il proprio appoggio.

Tajani lancia l’allarme: “Evitare un collasso migratorio”

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha espresso forte preoccupazione per la situazione umanitaria in Siria. “L’attacco al Collegio francescano è solo l’ultimo esempio di una guerra che colpisce senza tregua i civili,” ha dichiarato. Tajani ha inoltre sottolineato il rischio di una nuova ondata migratoria verso l’Europa, paragonabile a quella del 2015: “Non possiamo permetterci un altro collasso migratorio.

Serve una soluzione politica immediata.”

Tajani, in viaggio verso il Cairo per una Conferenza umanitaria organizzata da Egitto e Nazioni Unite, ha ribadito il ruolo dell’Italia come mediatore tra Europa e Stati Uniti, sottolineando l’urgenza di una risposta internazionale per contenere la crisi siriana.

Siria, conflitto senza fine

Con milioni di sfollati interni e una popolazione civile stremata da 13 anni di conflitto, la situazione umanitaria in Siria è drammatica. Ad Aleppo, il bombardamento del collegio francescano ha distrutto gran parte della struttura, anche se i religiosi residenti sono rimasti illesi.

Padre Firas Lutfi, da Damasco, ha descritto l’attacco come “una catastrofe evitata per miracolo” e ha lanciato un appello per la protezione delle strutture religiose e civili.

Il bombardamento di Aleppo e l’attacco al collegio francescano rappresentano solo l’ultima pagina di una crisi che sembra lontana da una soluzione mentre la Siria rimane un teatro di sofferenza e instabilità. A pagare il prezzo più alto delle tensioni tra le potenze regionali e mondiali che si riflettono sul campo di battaglia, è soprattutto la popolazione civile.