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Il contesto della richiesta di semilibertà
Alberto Stasi, noto per la sua condanna definitiva a 16 anni per il delitto di Garlasco avvenuto nel 2007, ha presentato una richiesta di semilibertà che sarà esaminata il 9 aprile dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Stasi, che ha sempre sostenuto la propria innocenza, avrà l’opportunità di esprimere le proprie ragioni durante l’udienza, rispondendo a domande e chiarimenti da parte dei giudici. Attualmente, si trova in regime di articolo 21, che consente il lavoro all’esterno sotto specifiche condizioni.
Il ruolo della Procura e le indagini in corso
La Procura generale di Milano, guidata da Francesca Nanni, sta esaminando attentamente la richiesta di semilibertà. La sostituta pg Valeria Marino, assegnata al caso, fornirà il suo parere in aula durante l’udienza. È importante notare che per ottenere la semilibertà non è necessario dimostrare un ravvedimento, a differenza di quanto richiesto per la liberazione condizionale. Stasi ha recentemente rilasciato interviste in cui ribadisce la sua innocenza e menziona nuove indagini relative a pm di Pavia, il che potrebbe influenzare il parere della Procura.
Il percorso carcerario e le relazioni degli educatori
Un aspetto cruciale che i giudici dovranno considerare è il percorso carcerario di Stasi, inclusi i suoi comportamenti e la sua personalità durante l’espiazione della pena. Le relazioni degli educatori del penitenziario di Bollate, dove Stasi è recluso dal 2015, saranno fondamentali per valutare la sua richiesta. L’udienza, presieduta da Anna Maria Oddone e con la partecipazione di esperti, si svolgerà il 9 aprile alle 9, e Stasi avrà la possibilità di presentare dichiarazioni a sostegno della sua istanza.
Le implicazioni della semilibertà
Se la richiesta di semilibertà dovesse essere accolta, Stasi potrebbe trascorrere la maggior parte della giornata al di fuori del carcere, continuando il suo lavoro come contabile in un’azienda. Tuttavia, sarebbe tenuto a rientrare in carcere la sera. Questa opportunità rappresenterebbe un passo significativo verso una maggiore libertà, ma la decisione finale spetterà ai giudici, che avranno cinque giorni per deliberare dopo l’udienza. I legali di Stasi, Antonio de Rensis e Giada Bocellari, saranno presenti per sostenere la sua posizione, mentre la sostituta pg esprimerà il suo parere in aula.