Negli Stati Uniti si è registrato un nuovo incidente aereo. Il 29 gennaio, la collisione tra un elicottero militare e un aereo di linea a Washington ha causato 67 vittime. Il 31 gennaio, un aereo per il trasporto medico si è schiantato a Philadelphia, provocando 7 morti. L’ultimo dramma è avvenuto nel pomeriggio di giovedì 6 febbraio, poco dopo le 15 ora locale, quando un altro aereo è precipitato in Alaska, vicino alla città di Nome: i 10 passeggeri sono morti.
Alaska, l’aereo disperso è stato localizzato: morti i 10 passeggeri
Il velivolo, un Cessna Caravan, era decollato da Unalakleet alle 14:37 di giovedì 6 febbraio. Circa un’ora dopo, i controllori di volo ne hanno perso le tracce mentre si trovava a circa 50 km a sud-ovest di Nome.
L’aereo, diretto verso la comunità centrale di Nome, si è schiantato nell’Alaska occidentale ed è stato ritrovato sul ghiaccio marino. Tutti e 10 gli occupanti sono deceduti. A riferirlo è stato un portavoce della Guardia Costiera statunitense, spiegando che i soccorritori, a bordo di un elicottero, hanno individuato i resti dell’aereo mentre cercavano l’ultima posizione nota.
Viaggiare in aereo in Alaska
In Alaska, l’aereo rappresenta un mezzo di trasporto fondamentale, dato l’enorme estensione del territorio e la scarsità di infrastrutture. Gran parte delle comunità non è raggiungibile tramite la rete stradale, limitata alle aree più densamente popolate dello stato, rendendo i piccoli velivoli, come il Cessna precipitato, una scelta di viaggio comune.
Il volo collegava Nome a Unalakleet, una comunità di circa 690 abitanti situata a circa 240 chilometri da Nome e 640 chilometri da Anchorage, la città più popolosa dell’Alaska.