Roma, 18 dic.
(askanews) – Momenti di tensione in aula al Senato durante la replica della premier Giorgia Meloni al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo. A infiammare il clima, le risposte della presidente del Consiglio alle accuse del Movimento 5 Stelle secondo cui l’attuale governo è servo della lobby delle banche. “Lo so che siete in difficoltà…”, ha commentato Meloni di fronte alle proteste dei pentastellati che hanno interrotto più volte il suo intervento.
“Ma io quando vengo accusata, posso rispondervi oppure voi dite quello che volete e io devo stare in silenzio?”, ha insistito.
A cercare di placare gli animi è intervenuto il presidente del Senato Ignazio La Russa che, di fronte alle critiche al tono usato da Meloni (“Cerco di rispondere con aplomb istituzionale”, ha detto la premier), ha ripreso Floridia: “Lasci parlare Meloni col tono che desidera, non può decidere anche il tono”.
“Parlo con garbo ma se non riesco a parlare diventa difficile”, ha provato ad andare avanti la presidente del Consiglio. La contestazione più forte è arrivata dal senatore M5s Ettore Licheri che ha gridato: “Ma quante volte ha votato il superbonus?”, rivolto a Meloni che aveva detto di non accettare “lezioni sulle risorse per la sanità da chi ha bruciato i soldi col superbonus”. La Russa lo ha richiamato all’ordine due volte e, di fronte al pentastellato che ha lasciato l’aula spontaneamente, ha commentato: “Si auto-espella”.
Meloni ha chiuso la querelle precisando: “I provvedimenti del vostro governo non li ho votati, stavo all’opposizione”.