Durante un’intervista al New York Times Al Pacino ha anticipato alcuni frammenti della sua autobiografia Sonny Boy, in uscita l’8 ottobre, tra cui l’esperienza con il Covid nel 2020.
Al Pacino e il Covid
Nell’intervista, Al Pacino, ha svelato di essere quasi morto a causa della malattia, prima che i vaccini diventassero disponibili:
“Ero seduto lì a casa mia e non c’ero più. Non mi batteva il cuore. Nel giro di pochi minuti c’era l’ambulanza davanti a casa mia”.
Inoltre, l’attore ha aggiunto un dettaglio in ricordo dell’arrivo dei sei paramedici e dei due medici:
“Avevano addosso questi abiti che sembravano provenire dallo spazio o qualcosa del genere. È stato scioccante aprire gli occhi e vederli”.
Al Pacino ha detto anche di non aver visto o provato nulla in quelli che pensava sarebbero stati gli ultimi istanti della sua vita:
“Non ho visto la luce bianca. Non c’era nulla dall’altra parte”.
Al Pacino e la paternità a 83 anni
Dopo il terrore della morte nel 2020, nel 2023 Al Pacino ha vissuto la gioia di diventare padre per la quarta volta. Una sorpresa inattesa per il divo, a cui i medici avevano detto che non poteva più avere figli. Proprio per questo, come riportò Tmz, chiese il test del Dna, temendo che la donna stesse cercando di truffarlo.
La star ha avuto il piccolo Roman, nato a giugno, dalla sua ex compagna Noor Alfallah, produttrice cinematografica di 30 anni.
“È una delle ragioni per cui ho voluto scrivere l’autobiografia. È stato un incentivo per cercare di rimanere in giro un po’ più a lungo, se possibile”, ha dichiarato l’attore.