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Al momento, non si sta attuando nessun riordino all'interno della Giunta regionale del Pd Puglia.

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Attualmente, non vi sono piani di rinnovo del Consiglio in corso, afferma Domenico De Santis, segretario regionale del Partito Democratico (Pd) in Puglia. Il Pd si focalizza sulla gestione della regione e sull'offerta di soluzioni efficaci per i suoi abitanti. Eventuali discussioni su una possibile reintegrazione del M5s nella maggioranza saranno condotte dopo l'approvazione della legge sul nucleo investigativo regionale. De Santis sottolinea piuttosto i successi del partito come le oltre 150 mila firme raccolte in Puglia contro l'autonomia differenziata e le 50 mila firme per la cittadinanza, oltre all'obiettivo nazionale per la legge popolare sul Salario Minimo. L'obiettivo rimane formare larghe alleanze con le forze alternative al Governo nazionale.

Attualmente, non vi sono piani di rinnovo del Consiglio in corso. Il Partito Democratico si concentra sulla gestione della Regione Puglia e nell’offrire soluzioni efficaci ai suoi abitanti. Così dichiara Domenico De Santis, segretario regionale del Pd in Puglia, riguardo alla possibilità di riformulare il Consiglio Emiliano con la potenziale reintegrazione del M5s nella maggioranza. Tuttavia, non solo il M5s, ma anche Azione richiede un incarico. “Qualsiasi discussione – precisa De Santis – sarà condotta dopo aver seguito il percorso concordato dalla maggioranza, una volta approvata la legge sul nucleo investigativo regionale. A quel punto valuteremo la situazione all’interno del partito e poi con le forze maggioritarie insieme al presidente Emiliano riguardo al confine della coalizione e alle priorità programmatiche della Puglia. Il nostro obiettivo rimane costante: formare larghe alleanze con le forze alternative al Governo nazionale per creare un’opzione alternativa”. “Di recente – ricorda – abbiamo ottenuto risultati eccezionali nel referendum contro l’autonomia differenziata, raccogliendo oltre 150 mila firme in Puglia, e nel referendum per la cittadinanza, grazie alle oltre 50 mila firme raccolte. Poco tempo fa abbiamo raggiunto l’obiettivo nazionale per la legge popolare sul Salario Minimo”. Questi successi – conclude – sono stati ottenuti insieme alle nostre forze politiche alleate, a partire dal Movimento 5 Stelle, dai gruppi civici, dall’Avs e dai partiti nazionali centristi membri dei comitati referendari. La nostra agenda d’alleanza è determinata dal programma e dalle idee comuni. Continueremo su questo percorso nelle prossime settimane. Per creare un’alternativa, dobbiamo partire da qui.