Nonostante la casa di distribuzione Bim abbia potuto proiettare Draquila in una cerchia piuttosto ristretta di sale italiane, il nuovo documentario di Sabina Guzzanti si attesta al 5° posto nella classifica degli incassi di questa settimana.
Il film, applauditissimo a Cannes, ha attirato più elogi che polemiche anche grazie ad una telecamera che riesce ad essere letteralmente obiettiva nel registrare le sensazioni e i pensieri che caratterizzano le molte facce dell’Italia di oggi. Lo spettatore è chiamato a porsi alcune domande sulla sua conoscenza dei fatti che riguardano il Paese e ad interrogarsi sui meccanismi pseudo-democratici di uno Stato, superando il momento della commozione e dell’irrazionalità.
Che cos’è la Protezione Civile, che cosa è stato il Piano-Casa, cosa dicono i fatti e cosa ne pensa la gente? insomma, cosa è successo all’Aquila e cosa succede in Italia? Per 93 minuti in sala sentirete cori di “oooh” e di “questo non lo sapevo!” sintomo dell’utilità di un documentario e della bravura di una regista che è attenta e genuinamente schierata, il che non sembra essere ancora illegale, con buona pace di Emilio Fede.