Aja, Israele risponde all'accusa del Sudafrica di genocidio

Israele ha presentato la propria risposta alla causa per genocidio intentata dal Sudafrica presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aja

Il Sudafrica ha accusato Israele di aver violato la Convenzione sul genocidio del 1948, mentre la guerra in Medio Oriente entra nel 98esimo giorno di scontri.

Aja, Israele risponde all’accusa del Sudafrica

Il viceprocuratore generale per le questioni internazionali israeliano, Gilad Noam, ha sostenuto che il Sudafrica non è riuscito a far valere le proprie ragioni per l’adozione di misure provvisorie. Secondo Noam non è stata dimostrata l’esistenza di una controversia tra Israele e Sudafrica, sebbene quest’ultimo abbia “cercato di ingannare la corte facendole credere che esistesse“. Ha inoltre spiegato che gli eventi oggetto del procedimento si sono verificati nell’ambito di una guerra istigata da Hamas, regolata dal quadro giuridico del diritto internazionale umanitario.

Non rientrerebbero, quindi, nel campo di applicazione della Convenzione sul genocidio.

Le accuse

La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha tenuto ieri la prima udienza nel caso del Sudafrica contro Israele per la guerra a Gaza. Il processo è iniziato con la richiesta che il Paese sospenda immediatamente le sue operazioni militari, ricordando alla corte che più di 23mila palestinesi sono stati uccisi dai raid nella Striscia dal 7 ottobre.

L’ambasciatore di Pretoria, Vusi Madonsela, ha dichiarato: “Il Sudafrica riconosce che gli atti genocidi e le autorizzazioni dello Stato di Israele fanno inevitabilmente parte di un continuum di atti illegali perpetrati contro il popolo palestinese dal 1948“. Ronald Lamola, ministro della Giustizia sudafricano, ha affermato che la risposta di Tel Aviv agli attacchi di Hamas ha “superato il limite“.

Israele è impegnato “a rispettare il diritto internazionale”

Come riportato da Haaretz, un altro membro del team di difesa israeliana, Tal Becker, ha aperto la seduta spiegando come il Sudafrica abbia presentato “un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto” che si fonda su “una descrizione deliberatamente decontestualizzata e manipolatoria della realtà delle attuali ostilità“.

Prima di concludere la sua arringa, il sostituto procuratore israeliano ha aggiunto che Israele ha rispettato tutti i suoi obblighi legali e che ciascuna delle nove misure provvisorie richieste dal Sudafrica sono “ingiustificate e pregiudizievoli“. “Nell’affrontare le sue sfide, Israele rimane impegnato a rispettare il diritto internazionale“, ha dichiarato. “Il mondo va alla rovescia” le parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, intervistato sulla questione.