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Molta preoccupazione per la carenza di fluorouracile, un farmaco chemioterapico utilizzato dai pazienti oncologici: si stanno mettendo in atto tutte le procedure necessarie per ripristinarne la disponibilità e fornire indicazioni precise ai medici oncologi su come gestire la situazione.
L’allarme lanciato dall’AIFA per la carenza del farmaco fluorouracile
L’Aifa, sul proprio sito, scrive:
«Le confezioni disponibili non saranno in grado di soddisfare le richieste del mercato per i prossimi mesi. L’Agenzia assicura però di essere in costante contatto con i titolari delle autorizzazioni alle immissioni in commercio dei medicinali a base di fluorouracile per avere aggiornamenti su eventuali prossime forniture aggiuntive».
Inoltre, si è detta disponibile a rilasciare alle strutture sanitarie che ne faranno richiesta l’autorizzazione a importare il farmaco dall’estero.
Le parole del presidente Aiom, Francesco Perrone
«Stimiamo che circa il 20% dei nuovi pazienti oncologici ogni anno potrebbe avere potenzialmente bisogno del fluorouracile, si tratta di 70-75mila pazienti l’anno».
Vista la situazione preoccupante e allarmante si cerca di trovare possibili schemi terapeutici alternativi:
«Daremo indicazioni ai clinici affinché considerino schemi terapeutici alternativi con farmaci orali, come la capecitabina, per i pazienti che inizieranno un nuovo trattamento nelle prossime settimane, se previsti nelle linee guida disponibili e clinicamente indicati. Cercheremo di dare la priorità ai pazienti già in trattamento e ci auguriamo che questa allerta possa presto rientrare».
La carenza di farmaci è dovuta anche dal fenomeno della guerra
Tale problema viene indicato dal nuovo presidente Aifa, Robert Nisticò, come una priorità nel suo discorso di insediamento all’Agenzia il 22 aprile:
«Il problema della periodica carenza di farmaci non è una novità in Italia, ma si è da qualche anno acuito in seguito al conflitto in Ucraina e alla difficoltà di produzione di alcuni principi attivi in vari paesi. In questo particolare momento in cui purtroppo ci sono conflitti alle nostre porte che pesano sulla filiera del farmaco anche in Italia, l’Agenzia insieme con le industrie, dovrà assicurare la massima disponibilità per un approvvigionamento continuo dei farmaci essenziali sia nel nostro Paese che nei paesi più in difficoltà».