Roma, 20 giu.
(Adnkronos Salute) – "Per quanto riguarda la terapia dell’Hiv siamo molto avanti. Abbiamo farmaci estremamente potenti e sicuri per il paziente che, se cominciati in maniera molto precoce e assunti in maniera corretta dal paziente, da un lato riescono a prevenire che il virus produca danni all'interno del nostro organismo, dall'altro congelano la replicazione virale, bloccando la capacità del virus di riprodursi all'interno del nostro organismo e, come conseguenza, impedendo che il virus possa essere trasmesso ad altre persone".
Così Simone Lanini, Dirigente medico presso l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani – IRCCS di Roma in occasione dell’evento 'Hiv. Parliamone ancora!', un momento di confronto e condivisione per parlare di aderenza terapeutica, U=U e resistenze promosso da Gilead Sciences in occasione del Congresso Icar – Italian conference on aids and antiviral research. Giunto alla 16esima edizione, il cui claim è 'Research and care: from bench, to bedside, to community', il congresso promuove la riflessione sull’importanza della ricerca per raggiungere il prendersi cura in senso globale della persona.
"Questo è un concetto molto importante – conclude Lanini – che oggi viene diffuso con lo slogan U=U, ossia Undetectable = Untransmittable (non rilevabile=non trasmissibile), che significa che il paziente che è trattato e assume in maniera corretta la terapia non può in nessun caso trasmettere l'infezione ad altre persone".