Milano, 19 giu. (Adnkronos Salute) – Sono oltre 840mila (840.061) le telefonate ricevute in 37 anni di attività dal Telefono verde Aids infezioni sessualmente trasmesse – 800 861 061 dell'Istituto superiore di sanità. Oltre 3 chiamate su 4 (76,2%) sono arrivate da uomini, intorno ai 30 anni di età, eterosessuali in oltre la metà dei casi. Più di 2,3 milioni (2.351.911) i quesiti ai quali il servizio ha risposto, relativi soprattutto alle modalità di trasmissione dell'Hiv e delle altre infezioni a trasmissione sessuale (28,3%). E' il bilancio tracciato dal Dipartimento Malattie infettive dell'Iss alla vigilia del 20 giugno, compleanno del numero verde gratuito che offre un filo diretto con gli esperti e garantisce l'anonimato. Per festeggiare la ricorrenza, domani il Telefono verde amplierà il suo orario dalle 9 alle 19.
Quello che si evince da oltre una chiamata su 10 (12,2%) è "una forte disinformazione in merito alle modalità di trasmissione dell'Hiv e delle altre infezioni sessualmente trasmesse, alla distorta attribuzione all'Hiv di sintomi e malesseri, alla mancata esecuzione dei test diagnostici", riferisce l'Iss. Il timore più grande espresso dagli utenti? "Stigma sociale e discriminazione", sottolinea l'istituto. "Molte persone – rileva – sembrano essere più preoccupate delle conseguenze che un'eventuale infezione da Hiv potrebbe comportare nella loro vita sociale e relazionale, rispetto anche agli stessi pericoli per la salute rappresentati dal virus. Perfino il semplice atto di recarsi in un ambulatorio o in un ospedale per eseguire un test diagnostico – laddove vi sia stato un fattore di rischio – è da molti vissuto come un'azione che espone ad un'indesiderata visibilità e al pericolo di essere associato, nella percezione sociale, a determinati gruppi di persone o a specifici comportamenti. Al contempo, la paura e lo stigma associati all'Hiv rendono più complicato per chi se ne occupa veicolare un messaggio di prevenzione ugualmente efficace anche su tutte le altre infezioni a trasmissione sessuale, che sono spesso percepite come un problema minore o di entità trascurabile, con tutti i rischi connessi in termini anche di salute pubblica".
Nei 37 anni di attività del Telefono verde una chiamata su 4 è arrivata da giovani under 25, con "un'importante ricaduta in termini di sanità pubblica – rimarca l'Iss – per l'opportunità di attuare un intervento di prevenzione personalizzato, rispondendo ai bisogni informativi di giovani e giovanissimi". Ma nel tempo la quota di giovani è diminuita, mentre "crescono gli over 49". Dal 2011 in poi "i cinquantenni hanno registrato un costante aumento, rappresentando nel 2024 quasi il 15% del totale delle telefonate arrivate al servizio".
Oltre al Telefono verde Aids e infezioni sessualmente trasmesse (Ist) – ricorda l'Iss – tra i servizi offerti dal Dipartimento di Malattie infettive dell'istituto ci sono un indirizzo email dedicato alle persone non udenti (tvalis@iss.it) e il sito Uniti contro l'Aids (www.uniticontrolaids.it) con il relativo canale YouTube (uniticontrolaids).
L'Iss è inoltre responsabile della mappatura e gestione della banca dati nazionale dei centri diagnostico-clinici, dei centri per le Ist e dei Check point community based. In totale oltre 600 strutture, i cui dati sono costantemente aggiornati e resi accessibili dal sito uniticontrolaids.it.