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Agrigento Capitale della Cultura 2025: con il metal detector in cerca dei tombini

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Ad Agrigento, Capitale della Cultura 2025, tombini asfaltati: il Dipartimento Regionale Tecnico spiega gli interventi urgenti.

Ad Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, i tombini finiscono sotto il bitume: le strade sono state asfaltate in tutta fretta in vista della visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Dipartimento Regionale Tecnico ha fornito chiarimenti in merito agli interventi di bitumatura realizzati con urgenza.

Agrigento Capitale della Cultura 2025: tombini asfaltati, cercati col metal detector

Il Dipartimento Regionale Tecnico chiarisce in una nota che i lavori di bitumatura sono stati eseguiti in tempi estremamente ridotti, a causa del breve intervallo di tempo tra la richiesta inoltrata dal Comune il 14 gennaio e la cerimonia inaugurale dell’anno di Agrigento Capitale della Cultura 2025, svoltasi il 18 gennaio.

Durante i sopralluoghi è stato riscontrato un grave dissesto della pavimentazione stradale, caratterizzato dalla presenza di numerose buche e tombini abbassati rispetto al livello del manto stradale. Questa condizione rappresentava un serio pericolo per la sicurezza pubblica. Per tale motivo, nel progetto è stata inclusa la bitumatura dell’intera superficie stradale. Alcuni tombini sono stati ricoperti poiché l’adeguamento al livello stradale avrebbe richiesto circa 20 giorni di lavoro, un tempo incompatibile con i soli due giorni disponibili per completare gli interventi.

Da lunedì 22 gennaio sono iniziati i lavori per mettere a livello i tombini utilizzando la tecnica della risegatura dell’asfalto soprastante, che garantisce una superficie regolare e senza buche.

Saranno riportati a quota anche tombini ricoperti di bitume in precedenza, in occasione di lavori eseguiti prima del 15 gennaio, che sono stati individuati con la tecnologia del metal detector, poiché non erano stati georeferenziati. I lavori saranno infine completati con la segnaletica stradale orizzontale”.

Il Codacons e l’esposto alla Corte dei Conti

Il presidente regionale del Codacons, Giovanni Petrone, ha preso posizione sulla vicenda, affidando al vicepresidente regionale dell’associazione, l’avvocato Bruno Messina, il compito di presentare un esposto alla Corte dei Conti per verificare la presenza di eventuali danni erariali.

“Ci troviamo di fronte a episodi che evidenziano parecchie criticità nella realizzazione dei lavori pubblici, e che rischiano di configurarsi come uno spreco di risorse pubbliche e una violazione delle norme sulla sicurezza”.