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Un episodio allarmante all’Ospedale Moscati
Recentemente, tre infermiere sono state aggredite all’interno dell’Ospedale Moscati di Taranto da un paziente ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria. L’episodio, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, ha messo in luce una situazione di grave vulnerabilità per gli operatori sanitari. Le infermiere, colpite con pugni e calci, hanno riportato contusioni, ma nonostante ciò, hanno continuato a lavorare fino alla fine del turno, recandosi poi al punto di primo intervento per ricevere le necessarie cure e avviare la pratica di infortunio sul lavoro.
La mancanza di personale e le conseguenze
Il segretario generale della Fp Cgil di Taranto, Cosimo Sardelli, insieme alla segretaria provinciale del settore sanità, Cristina Fama, ha denunciato la grave situazione in cui si sono trovate le infermiere aggredite. “Erano completamente sole nel reparto, senza personale medico, socio sanitario o ausiliario. Si sono ritrovate abbandonate da tutti e non tutelate”, hanno affermato. Questo episodio evidenzia non solo la violenza che gli operatori sanitari devono affrontare, ma anche la carenza di personale che rende queste situazioni ancora più pericolose.
Un fenomeno inaccettabile
Le aggressioni agli operatori sanitari sono un fenomeno in crescita, eppure le misure attualmente in atto, come l’inasprimento delle pene e le linee guida ministeriali e regionali, sembrano non avere alcun effetto. “Si continua a parlare insistentemente del fenomeno delle aggressioni, ma è evidente che le attuali misure non sono servite a nulla”, hanno dichiarato Sardelli e Fama. È fondamentale che le istituzioni prendano seriamente in considerazione la sicurezza degli operatori sanitari, implementando strategie efficaci per prevenire tali episodi e garantire un ambiente di lavoro sicuro.