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Un attacco inaspettato nei boschi trentini
Recentemente, un fungaiolo di 33 anni è stato aggredito da un orso mentre si trovava nei boschi di Bleggio Superiore, in Trentino. L’uomo, un operaio comunale di origini piemontesi, stava cercando funghi quando è stato colpito alle spalle dall’animale. L’orso, dopo averlo graffiato ripetutamente, si è allontanato, lasciando la vittima sanguinante. Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei boschi e sulla gestione della fauna selvatica in una regione dove la presenza di orsi è in aumento.
La risposta delle autorità e il futuro degli orsi
In seguito all’aggressione, le autorità provinciali hanno avviato un’operazione per identificare l’orso responsabile, utilizzando reperti genetici lasciati sui vestiti della vittima. Questo è un passo necessario per procedere con il provvedimento di rimozione previsto dal Pacobace, che regola la gestione degli orsi considerati pericolosi. La situazione è complicata dal fatto che gli orsi, normalmente in letargo in questo periodo dell’anno, continuano a essere avvistati anche durante l’inverno a causa del cambiamento climatico.
La presenza di orsi in zone abitate sta diventando una preoccupazione crescente per i residenti e i turisti.
Un trend preoccupante di aggressioni
La recente aggressione non è un caso isolato. Negli ultimi anni, ci sono stati diversi episodi di attacchi da parte di orsi in Trentino. Nel luglio scorso, un turista francese è stato aggredito mentre correva nei boschi, e l’orso è stato successivamente identificato e abbattuto. Anche l’orsa Jj4, responsabile della morte di un runner nel 2023, è stata catturata e portata in un recinto.
Questi eventi sollevano interrogativi sulla sicurezza pubblica e sulla gestione della fauna selvatica. È evidente che la convivenza tra esseri umani e orsi sta diventando sempre più complessa, e le autorità devono trovare un equilibrio tra la protezione degli animali e la sicurezza dei cittadini.