L’Agenzia delle entrate ha dato il via ai controlli sull’anno di imposta 2020 ed ha già inviato diverse lettere ai contribuenti che hanno potenzialmente omesso dei redditi. Non tutto il male viene per nuocere, però, perché tramite a queste missive è possibile rimediare a tale errore e regolarizzare la propria posizione contributiva. Vediamo insieme più nel dettaglio come funziona il tutto.
Il contenuto della lettera
La missiva include, in linea generica, l’importo del reddito omesso, successivamente bisognerà contattare l’Agenzia delle entrate attraverso il il proprio cassetto fiscale nella sezione denominata “l’Agenzia scrive”. Qui sarà possibile dare un’occhiata più nel dettaglio all’intera situazione. Ma cosa fare per rientrare in regola?
Bisognerà presentare una dichiarazione integrativa per poi versare le maggiori imposte dovute e le sanzioni specifiche riportate nella lettera. In questo caso specifico la sanzione da versare è ridotta, si parla all’incirca di 1/6 della misura minima. Ciò significa che, nel caso di dichiarazione infedele, questa sarà pari al 15% della maggiore imposta che risulta dalla dichiarazione integrativa.
Lettere in aumento
Stando agli ultimi dati raccolti dall’Agenzia delle entrate, nel 2023 sono state inviate oltre 3,2 milioni di lettere simili, conosciute in gergo con il termine di “lettere di compliance” per un totale di 4,2 miliardi di euro versati e, rispetto all’anno precedente, questo segna un aumento del 31% che equivale a circa un miliardo in più.