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Affitti brevi, il Viminale vieta il check-in fai da te: rivolta di B&B

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I gestori degli affitti brevi si oppongono a un governo "che vuole uccidere la sharing economy e riportarci agli anni 30"

Il Viminale impone lo stop al check-in fai da te per gli affitti brevi per motivi di sicurezza. Contrari i gestori degli affitti brevi.

Stop alle key-box

Afferma il ministro dell’interno Matteo Piantedosi a proposito delle key-box e del check-in fai da te: “Le Key-box, sono da superare perché rappresentano un sistema molto critico anche in termini di rispetto della normativa che impone un’effettività del riconoscimento della persona che poi accede al servizio alberghiero”.

La circolare diffusa dalla Prefettura alle Questure sparse sul territorio afferma che “si conferma l’obbligo posto a carico dei gestori di strutture ricettive di ogni genere o tipologia di verificare l’identità degli ospiti mediante verifica di viso della corrispondenza tra persone alloggiate e documenti forniti, comunicandola alla questura territorialmente competente.”

La protesta dei B&B

Lo stop ha lasciato spiazzati e arrabbiati i gestori di B&B e di affitti brevi che sono già sul piede di guerra. Si dichiarano infatti contrari a un governo “che vuole uccidere la sharing economy e riportarci agli anni 30”.

Sulla questione interviene anche Marco Celani, presidente di Aigab (Associazione italiana gestori affitti brevi): “Con codici Otp che ci arrivano a distanza sul cellulare ci identifichiamo per banche, noleggi, uffici pubblici: perché discriminare gli affitti brevi?”