> > Acerbi assolto dalle accuse di razzismo contro Juan Jesus: la sentenza

Acerbi assolto dalle accuse di razzismo contro Juan Jesus: la sentenza

null

Il difensore nerazzurro Francesco Acerbi era stato accusato di razzismo nei confronti del collega napoletano Juan Jesus

La decisione del Giudice Sportivo arriva a poco più di una settimana di distanza dalla partita incriminata.

Il caso Acerbi – Juan Jesus

Durante Inter-Napoli del 17 marzo il calciatore partenopeo aveva accusato Acerbi di essersi rivolto a lui con frasi discriminatorie. L’interista aveva negato tutte le accuse, ma il caso ha avuto un’incredibile risonanza mediatica. In quell’occasione l’arbitro Federico La Penna aveva interrotto il match, ascoltando le versioni dei due giocatori. Oggi il Giudice Sportivo di Serie A, Gerardo Mastrandrea, ha posto fine alla questione. Qualora fosse stato ritenuto colpevole il nerazzurro avrebbe rischiato fino a 10 giornate di squalifica, in base all’articolo 28 del codice di giustizia sportiva.

La sentenza

Gerardo Mastrandrea ha “ritenuto che non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata”. “La condotta discriminatoria” continua il Giudice “per la sua intrinseca gravità e intollerabilità […] deve essere sanzionata con la massima severità […] ma occorre nondimeno, e a fortiori, che l’irrogazione di sanzioni così gravose sia corrispondentemente assistita da un benché minimo corredo probatorio o quantomeno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza”. Il 36enne quindi non subirà nessuna giornata di squalifica e l’1 aprile scenderà nuovamente in campo contro l’Empoli.

Una decisione controversa

La sentenza si è basata sull’insufficienza di elementi probatori. Secondo il Giudice, infatti, l’unica prova contro Acerbi sarebbe stata la testimonianza di Juan Jesus. La decisione tuttavia non è stata apprezzata da tutti. Sui social diversi utenti, tifosi del Napoli e non, hanno condiviso la propria delusione per una sentenza che sembra non assecondare la necessità di dare una risposta chiara e concreta al problema del razzismo nel calcio.