> > A Roma Thomas Brussig: "La caduta del Muro? Il mio giorno più felice"

A Roma Thomas Brussig: "La caduta del Muro? Il mio giorno più felice"

Roma, 9 nov. (askanews) – É a Roma da settembre per un anno intero come vincitore del premio dell’Accademia tedesca “Roma Villa Massimo”, Thomas Brussig, noto scrittore e sceneggiatore tedesco nato a Berlino Est. Aveva 24 anni quel 9 novembre del 1989, quando la cortina di ferro venne giù senza spargere una goccia di sangue: “È stato il giorno più felice della mia vita, devo proprio dirlo”, ha affermato in un’intervista ad askanews. “Una società che tirava un sospiro di sollievo, che si liberava, che si sollevava, e tutto in modo non violento, è stato qualcosa di speciale”, ha ricordato.

Brussig, 60 anni il 19 dicembre, ma con un’energia e un entusiasmo da ragazzino, ci incontra nel giardino dell’incantevole Villa Massimo assieme alla moglie e collaboratrice Kathrin. Divenuto famoso in Germania con il romanzo “Eroi come noi” (“Helden wie wir”, 1995, il film è del 1999), il cui protagonista ha una sua versione personalissima della caduta del Muro, Brussig ammette che questo 35esimo anniversario sembra non avere quella risonanza che gli è stata dedicata in precedenza. “Dopo 35 anni naturalmente sono sempre di più le persone che non hanno vissuto la caduta del Muro di Berlino o che l’hanno vissuta allora e che non ci sono più”, ha sottolineato. “Questo fu l’inizio del cammino verso l’unità tedesca, e l’unità tedesca fu un processo accompagnato da polemiche, con accuse da Est a Ovest e anche in direzione opposta, per poi dire: tutta questa merda è iniziata con la caduta del Muro!”.

I libri e le sceneggiature di Brussig, alcune sono trasposizioni delle sue opere (“Eroi come noi”, ma anche “Sonnenallee”, 1999), hanno contribuito a quel sentimento di “Ostalgie” (nostalgia dell’Est), quel rimpianto seguito alla veloce e drastica Riunificazione delle due Germanie (1990). Non manca mai l’ironia, un’ironia dissacrante: “L’ironia è l’arma dei piccoli. L’ironia è qualcosa che mi sono portato dietro dalla DDR perché ci si è sempre sentiti come soverchiati dallo strapotere. E grazie all’ironia potevi almeno esprimere il contrario di quello che pensavi”, ha spiegato.

Come borsista a Villa Massimo Brussig è impegnato nella stesura del suo nuovo romanzo, di cui ci ha rivelato quanto segue: “É un libro, un romanzo ispirato a 1984 di Orwell. C’è una sostanza che rende tutte le persone felici e tutte le persone vogliono questa sostanza e tutte la possono ricevere. Queste persone vivono nei campi, in aree chiuse, dove stanno tutti bene. Tutto è davvero bellissimo, filosoficamente è una fantasia sulla decrescita, un romanzo sul dibattito climatico e sulla soluzione della decrescita che tutti vogliono. Se sei felice, vivi in un paradiso, non consumi niente, la questione climatica è risolta. Ciò nonostante è una distopia”, ha ammesso.

Sulla possibilità di scrivere un giorno un romanzo ambientato in Italia Brussig risponde: “La domanda avrebbe dovuto farmela ieri così avrei potuto rifletterci fino ad oggi!”

Intervista di Stefania Cuccato

Montaggio Carlo Molinari