A Roma, sono iniziati i controlli di sicurezza in vista della manifestazione a sostegno della Palestina, mentre la città si prepara a garantire la vigilanza necessaria.

Controlli a Roma per manifestazione pro Palestina non autorizzata; forze dell'ordine vigileranno su possibili elementi violenti e blocco pullman da altre località. Divieto crea divisioni e unisce estrema sinistra e destra. Protesta si estende a Cagliari. Arresti per apologia al terrorismo in Italia

A Roma sono partiti i controlli in previsione della manifestazione a sostegno della Palestina programmata per sabato, ma vietata dalle autorità.

Le forze dell’ordine mirano a identificare eventuali elementi violenti tra i gruppi che, ignorando il divieto, tenteranno di dirigersi verso la zona di Ostiense per organizzare un corteo in occasione del primo anniversario dell’attacco di Hamas in Israele.

Piano di sicurezza

Il piano di sicurezza è stato elaborato nel pomeriggio di venerdì durante una riunione tecnica in Questura, presieduta dal nuovo questore Roberto Massucci. Tra le misure adottate si prevedono controlli presso le stazioni ferroviarie e ai caselli autostradali per fermare eventuali pullman di manifestanti in arrivo da altre località, nonché un dispositivo di sicurezza a cerchi concentrici sempre più ristretti intorno a piazzale Ostiense.

Divieto del corteo

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato che la manifestazione è considerata “illegale” e ha promesso una gestione equilibrata da parte delle forze di polizia, esprimendo la sua fiducia in esse. Il divieto del corteo ha creato divisioni all’interno della comunità palestinese e unito forze di estrema sinistra e destra a sostegno della mobilitazione. L’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani Palestinesi hanno annunciato la loro partecipazione, mentre la Comunità palestinese ha fissato una nuova data per sabato 12 ottobre.

Nel frattempo, diverse realtà, inclusi collettivi studenteschi, continuano a esprimere adesione all’iniziativa.

Partecipazione di Potere al Popolo

Potere al Popolo parteciperà a una manifestazione pubblica, promettendo un “grande corteo” come risposta a un “pericoloso meccanismo repressivo” in atto. Anche l’estrema destra, rappresentata da Forza Nuova, si unisce alla causa sostenendo la “legittimità della manifestazione” e denunciando una “campagna di criminalizzazione e censura” diretta verso il movimento antisionista. In merito al divieto di manifestare, il Movimento 5 Stelle ha espresso le sue critiche.

Francesco Silvestri, il capogruppo alla Camera, ha dichiarato che il governo “sta preparando il terreno per favorire il conflitto anziché evitarlo”. Stefania Ascari, parlamentare del gruppo, ha aggiunto che “vietare le manifestazioni è sempre, senza eccezioni, un errore significativo e un brutto presagio”.

Estensione della protesta

La protesta si estenderà oltre Roma, con una manifestazione a Cagliari per opporsi al ddl Sicurezza e per rivendicare il diritto di “manifestare liberamente a favore del popolo palestinese”.

Nel frattempo, alla vigilia di una giornata delicata per l’ordine pubblico, un giovane egiziano di 22 anni è stato arrestato in Italia per apologia al terrorismo. Gli agenti della Digos di Brescia e Bergamo hanno fermato il ragazzo, molto attivo online nel propagandare contenuti a favore dello Stato islamico. Secondo le indagini, lavorava in una pizzeria ed era intenzionato a compiere atti violenti contro i cristiani, considerati infedeli, scheggiando nel mirino una chiesa nel centro di Bergamo.

A Torino, un giovane tunisino è stato localizzato dalla Digos ed espulso; gli investigatori lo hanno collegato a tre connazionali legati all’Isis tramite social media.