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A Roma si è svolta una manifestazione a sostegno della Palestina, durante la quale si sono verificati scontri con la polizia. I manifestanti hanno scagliato fumogeni e petardi, causando 34 feriti, di cui 30 erano agenti delle forze di sicurezza. Le autorità hanno arrestato quattro persone e il Viminale ha comunicato che alcuni partecipanti erano infiltrati.

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Meloni: "Vicini ai poliziotti coinvolti" Protesta a favore della Palestina a Roma, tensioni con le forze dell'ordine: manifestanti lanciano fumogeni e petardi | 34 feriti, di cui 30 agenti | Quattro arresti, il Viminale: "C'erano infiltrati" Migliaia di persone presenti in piazzale Ostiense. Insieme...

Meloni: “Vicini ai poliziotti coinvolti” Protesta a favore della Palestina a Roma, tensioni con le forze dell’ordine: manifestanti lanciano fumogeni e petardi | 34 feriti, di cui 30 agenti | Quattro arresti, il Viminale: “C’erano infiltrati” Migliaia di persone presenti in piazzale Ostiense. Insieme alla bandiera palestinese, mostrata anche quella di Hezbollah Momenti di forte conflitto durante la dimostrazione a sostegno della Palestina, organizzata per commemorare il primo anniversario dell’attacco di Hamas contro Israele, nonostante il divieto della polizia. Dopo un inizio pacifico con una grande affluenza e slogan contrapposti a Meloni, Biden e Netanyahu, la situazione degenera. La violenza esplode quando i manifestanti decidono di ignorare le restrizioni e tentano di muoversi in corteo, tentando di oltrepassare il cordone delle forze dell’ordine, ma vengono bloccati. Sono immediatamente avviati scontri violenti con bottiglie, petardi e fumogeni. Le forze di polizia e i militari rispondono con idranti e cariche. I feriti sono 34, di cui 30 agenti di polizia. Quattro persone sono state fermate e 40 ordini di allontanamento sono stati emessi contro manifestanti provenienti da diverse località. Secondo il Viminale: “C’erano infiltrati”. Il tentativo di marcia dei sostenitori della Palestina si conclude in medio ai disordini alimentati da elementi violenti infiltrati e dagli idranti usati per disperdere la folla. Alcuni fotografi sarebbero stati aggrediti da alcuni membri del gruppo. A fomentare il caos in piazzale Ostiense sono stati alcuni individui incappucciati che si sono distaccati improvvisamente dal gruppo, che sventolava bandiere libanesi, palestinesi e kefiah, incluso il vessillo giallo di Hezbollah.

Nella Capitale sono stati attivati significativi sistemi di sicurezza: dopo aver controllato oltre 1.600 individui, con posti di blocco ai caselli e nelle stazioni, 40 persone provenienti da diverse località italiane sono state portate in questura e hanno ricevuto un foglio di via. Fonti del ministero dell’Interno hanno evidenziato che gli eventi confermano la validità del divieto imposto dalla questura di Roma, specialmente dopo le preoccupazioni riguardo a possibili infiltrazioni. Durante il corteo, numerosi attivisti dei centri sociali si sono uniti idealmente a gruppi di estrema destra in una manifestazione antiisraeliana, insieme a cittadini, associazioni palestinesi, collettivi studenteschi e membri della sinistra extraparlamentare, inclusi molte famiglie. Nella piazza, mentre i media israeliani riferiscono di nuovi bombardamenti a Beirut e della morte del leader di Hezbollah, alcuni manifestanti sventolano la bandiera della milizia sciita, con il suo simbolo distintivo e un versetto coranico. Tra le diverse bandiere rosse, quelle dei due Paesi arabi colpiti da Israele risaltano, mentre la folla intona slogan a favore di Gaza e contro Netanyahu, Biden e Meloni, accusandoli di essere responsabili di omicidi. Dietro uno striscione che recita “Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza”, i manifestanti chiedono all’Italia di sospendere la vendita e il trasferimento di armi verso Tel Aviv.

Successivamente, i manifestanti hanno tentato di superare il cordone delle forze di polizia lanciando oggetti contro gli agenti, che hanno risposto con cariche, lacrimogeni e idranti per disperdere i molti violenti, molti dei quali indossavano cappucci. Solo dopo vari minuti di intensa conflittualità, la situazione si è stabilizzata. Anche la premier Giorgia Meloni ha preso parola riguardo ai disordini. Ha dichiarato: “Esprimo la mia solidarietà e quella del governo alle forze dell’ordine, che sono state insultate e aggredite da falsi ‘manifestanti’ che sfruttano ogni occasione per esprimere la loro violenza insensata. È inaccettabile che decine di agenti subiscano ferite durante una manifestazione pacifica.” Ha anche ringraziato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il capo della Polizia e tutto il personale che quotidianamente si impegna per garantire la sicurezza. Il ministro Piantedosi ha poi contattato Vittorio Pisani, il capo della Polizia, per informarsi sulle condizioni di salute degli agenti. In tale circostanza, ha espresso il suo riconoscimento per “l’operato delle forze di polizia, che hanno mostrato sempre grande professionalità e equilibrio, mantendendo l’ordine pubblico in una giornata difficile, caratterizzata da gravi disordini e dall’uso di armi improprie e bombe-carta contro gli agenti.”

Maurizio Gasparri, leader dei senatori di Forza Italia, ha criticato le bandiere di Hezbollah. Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, ha denunciato il “supporto al terrorismo che si è manifestato a Roma”, mentre Pina Picierno, eurodeputata del Partito Democratico, ha definito tali manifestazioni come “slogan antisemiti”. Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, ha affermato che “è inaccettabile festeggiare atti di terrorismo”.