Napoli, 6 mar.
(askanews) – Un simbolo di resistenza, speranza e rinascita. È il messaggio di cui vuole farsi portatrice la nuova “Venere degli stracci”, la celebre opera di Michelangelo Pistoletto, che dopo il rogo è stata ricostruita e reinstallata il 6 marzo in piazza Municipio a Napoli, dove rimarrà tre mesi. All’inaugurazione presente anche l’artista, 90 anni, protagonista della corrente dell’arte povera:
“Vuol dire venerabilità, quando uno venera anche un’effigie religiosa, fa un’operazione di venerazione.
Quindi la Venere è il simbolo della venerazione”, ha detto Pistoletto in conferenza stampa.
Pistoletto ha deciso di donare l’opera a Napoli, segno del profondo legame dell’artista con la città partenopea.
Per ricostruire la Venere degli Stracci dopo l’incendio, infatti, l’Altra Napoli aveva lanciato una campagna di crowdfunding (Ricostruiamola!), che il Comune aveva accolto con favore e che tanti cittadini avevano sostenuto. Quei fondi ora andranno a due associazioni con finalità sociali presenti sul territorio: “La Scintilla”, che opera con persone affette da disabilità intellettiva e la Cooperativa Sociale “Lazzarelle”, che aiuta donne afflitte dal regime di detenzione.
Alla cerimonia di inaugurazione il curatore di Napoli Contemporanea (e consigliere del sindaco), Vincenzo Trione, il vicepresidente di Altra Napoli EF, Antonio Roberto Lucidi e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha annunciato:
“Rinasce la Venere, dopo questa storia, che è anche una storia importante, perché ci fa capire i tanti conflitti che viviamo nella nostra società a cui dobbiamo dare una risposta. Poi la Venere dopo questo periodo in Piazza Municipio avrà una collocazione definitiva e diventerà un ulteriore punto di bellezza della nostra città”.
Probabilmente troverà ospitalità nella Chiesa di S. Pietro ad Aram, alle porte di Napoli.