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A Ancona, durante il G7, più di duemila persone hanno partecipato a una manifestazione a favore della sanità pubblica.

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Manifestazione a Ancona contro il G7 Salute: per una sanità pubblica universale e contro l'inquinamento e la guerra

Di fronte a passerelle desolate e senza scopo del G7 Salute, un gruppo di individui si fa sentire per sostenere la sanità pubblica, protestando contro l’inquinamento e la guerra. Questo è il quadro descritto da uno dei partecipanti ad Ancona, durante il contro-evento “Campagna NoG7 Not on my body, fuori il profitto dalla salute”, che ha avuto luogo al termine dell’incontro tra i sette grandi nella Mole Vanvitelliana.

Manifestazione per la sanità pubblica

Nella centrale piazza Cavour, oltre 2.000 manifestanti, secondo le fonti organizzative, si sono uniti in corteo lungo il viale della Vittoria, scortati da un imponente schieramento di polizia. Il serpentone di partecipanti è stato animato da striscioni, bandiere, e fumogeni variopinti, accompagnati da musica e cori per rivendicare una “Sanità pubblica, libera, universale e gratuita”, oltre a esprimere solidarietà per la “Palestina libera”. In testa al corteo, una cinquantina di professionisti della salute, tra cui medici, infermieri e ostetriche marchigiani, hanno coordinato la loro voce, come riportato all’ANSA da Alfredo Rossini, medico urbano.

Diritto alla salute per tutti

Hanno voluto contestare il G7 considerato una mera “vetrina” e rivendicano il diritto inalienabile alla salute per tutti, sostenendo l’importanza di servizi sanitari pubblici di qualità, accessibili e a carattere universale, equo e solidale. La manifestazione ha riunito diverse voci, con striscioni e bandiere da parte di associazioni, sindacati, centri sociali e movimenti per la pace e la Palestina.

Rivendicazioni dei manifestanti

“Fermare la guerra in Israele, fermare il genocidio”, “la salute è un diritto universale, basta con la speculazione finanziaria”, “il sistema è la vera malattia, la rivolta è la soluzione”, “no alla criminalizzazione dei movimenti e del dissenso”, “bloccare il disastro ambientale”, “l’aborto salva vite” per un aborto sicuro e accessibile: queste sono alcune delle rivendicazioni dei manifestanti provenienti da diverse regioni italiane come Lazio, Veneto e Trentino Alto Adige.

Un capitolo di un percorso iniziato nelle scorse settimane

La manifestazione è il culmine di tre giorni di mobilitazione, caratterizzati da incontri e assemblee in opposizione ai lavori del G7 sulla Salute. “Questo è un capitolo di un percorso iniziato nelle scorse settimane – afferma Michele Binotti, della Campagna Not on my body – per dare spazio e visibilità ai corpi, a chi, nonostante le difficoltà di un giorno lavorativo, ha scelto di scendere in piazza. Questo rappresenta un punto di partenza per le realtà coinvolte nella campagna di Not on my body, che in questi mesi hanno collaborato al di fuori dei confini tradizionali, su obiettivi e pratiche comuni”.

La sanità pubblica sotto attacco

Questa mattina, Vittorio Agnoletto di Medicina democratica, ha ricordato una “conferenza con rappresentanti per la difesa della salute pubblica, provenienti da vari Paesi europei, dall’India e anche dall’estero: la sanità pubblica è sotto attacco a livello globale – ha dichiarato – e questo G7 è solo un’inganno. Il ministro della Salute italiano afferma che al centro c’è il concetto di ‘One Health’, secondo cui l’OMS sottolinea l’importanza della salute umana, animale e della protezione ambientale. Tuttavia, questo incontro riunisce sette governi – ha aggiunto – che perseguono un obiettivo comune, ovvero bloccare la transizione ecologica, continuando a promuovere lo stesso modello di sviluppo che ha causato malattie, morti e minaccia l’ambiente”.