Tanti i capi di Stato a ricordare il D-Day, che il 6 giugno 1944, esattamente 80 anni fa, diede inizio ad una delle più complesse operazioni militari che permise agli alleati di accelerare la liberazione del Continente dall’occupazione nazista. Emmanuel Macron ha aperto ieri le cerimonie per gli 80 anni del D-Day, lo sbarco alleato in Normandia, con una cerimonia a Plumelec, nella vicina Bretagna.
Cerimonia di commemorazione in Francia per gli 80 anni dallo sbarco in Normandia
Fu una delle più grandi operazioni militari mai tentate nella Seconda guerra mondiale: dopo una giornata di combattimenti che costarono la vita a 12 mila soldati, tra morti e feriti, gli alleati riuscirono a conquistare e difendere alcune posizioni dando inizio alla campagna che si sarebbe conclusa con la resa della Germania nazista, undici mesi dopo.
Alle celebrazioni partecipano il presidente francese Emmanuel Macron, il capo di Stato italiano Sergio Mattarella, il capo della Casa Bianca Joe Biden, re Carlo III e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in agenda ha anche un bilaterale insieme a Biden.
Invitati, inoltre, il presidente polacco Andrzej Duda, il ceco Petr Pavel, il re Filippo del Belgio, Federico X sovrano di Danimarca e Guglielmo Alessandro re di Olanda. Vladimir Putin non è stato invitato in quanto “persona non gradita”, responsabile della guerra contro l’Ucraina, e non ci sarà nemmeno una delegazione russa.
Le prime parole di Vladimir Putin
Vladimir Putin ha toccato il tema della sua assenza, al Forum economico internazionale di San Pietroburgo:
«Sembra che noi russi siamo estranei, eppure abbiamo dato il maggior contributo di morti e di sacrifici. Non siamo stati invitati. Soltanto i truffatori possono cambiare le carte in tavola».