Piazza del Popolo piena di manifestanti, la maggior parte dei quali sventola le bandiere blu con le stelle dorate dell’Ue. Meno numerosi, ma comunque visibili, i vessilli arcobaleno della pace, promossi da Cgil, Anpi e altre associazioni. Tra le bandiere, spiccano anche quelle della Palestina. Ecco le ragioni della manifestazione.
La manifestazione in Piazza del Popolo
Il 15 marzo, Piazza del Popolo a Roma è stata il palcoscenico di una grande manifestazione che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. La piazza era gremita, con i manifestanti che hanno risposto all’appello di vari gruppi e organizzazioni, portando con sé simboli significativi come le bandiere dell’Unione Europea e quelle arcobaleno della pace.
L’atmosfera era carica di energia, con un mix di colori e messaggi visivi che richiamavano l’attenzione su temi di grande rilevanza. Tra le presenze più particolari, c’era anche una figura di Donald Trump in cartapesta, simbolo di un messaggio di protesta che si inseriva nel contesto più ampio della manifestazione. La piazza è stata un luogo di incontro e di espressione, in cui diversi gruppi hanno trovato un terreno comune per dare voce a una causa condivisa.
Ue, in 50mila in Piazza del Popolo: le ragioni della manifestazione
Sabato pomeriggio più di 50mila persone hanno partecipato alla manifestazione per l’Europa in Piazza del Popolo, organizzata da Michele Serra e promossa dal quotidiano Repubblica.
“Siamo in tanti perché siamo popolo. Siamo in tanti e siamo diversi. Diamoci una mossa perché altrimenti rischiamo di credere che la sola bandiera che ci resta da sventolare è la carta di credito. Quella è la bandiera di Trump e del suo governo di miliardari. Quella è gente convinta che ricostruire Gaza rasa al suolo sarà una questione immobiliare e non una questione umana. Poveri loro”, ha dichiarato il giornalista.
Dal palco sono stati lanciati appelli per l’unità europea e il sostegno all’Ucraina contro l’invasione russa e l’approccio di Trump alla politica internazionale.
Carlo Calenda, insieme a esponenti delle comunità ucraine e georgiane, è arrivato in piazza, insieme a Riccardo Magi (Più Europa) e alcuni esponenti Pd critici con Schlein, come Pina Picierno e Alessandro Alfieri. Presenti anche i tre sindacati: Maurizio Landini (Cgil), Daniela Fumarola (Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil). Schlein, accolta con applausi dai manifestanti, ha poi raggiunto il retropalco, dove sono arrivati i leader di Iv (Maria Elena Boschi), Avs (Nicola Fratoianni con sciarpa della pace) e Angelo Bonelli (coccarda della pace e spilletta Ue).
“Ai politici presenti in piazza e a quelli che non ci sono ho solo un piccolo rilievo da muovere. Siete troppo intelligenti. Cercate, per favore, di essere un poco più stupidi, come questa piazza che non ha fatto calcoli. Cercate, per favore, di parlarvi e addirittura di ascoltarvi”, ha aggiunto Serra dal palco.
Da parte loro, molti politici sono intervenuti e hanno preso posizione:
“L’Europa che vogliamo costruire è un’Europa federale, un’Europa unita, un’Europa che affronta insieme le sue sfide“, dice Elly Schlein arrivando in piazza del Popolo.
“Si torna a parlare oggi, finalmente, di Stati Uniti d’Europa. È un sogno difficile, certo. Ma sognare in grande oggi è più urgente che mai. Ed è l’unica risposta ai populisti di casa nostra e di oltre Oceano. Noi ci siamo, per l’Europa della politica e non della burocrazia”. Lo scrive sui social il leader di Italia viva, Matteo Renzi.
“Il PD sta per affrontare la sua ennesima scissione ed il centrodestra è pronto a governare per molte legislature. Ma si trovano tutti intorno a ‘Repubblica’ per celebrare l’ennesimo funerale di una sinistra che parla di Europa ma boccia le politiche che l’Europa attua”, ha sottolineato Gasparri.