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Il limite di velocità a 30 km orari ha colpito la città di Bologna. Dal 16 gennaio sono scattate le sanzioni (da 29,40 a 845 euro) per gli automobilisti che non rispettano il limite nelle strade in cui vige la riduzione di velocità da 50 a 30 km orari.
A distanza di giorni il dibattito sul limite di velocità a 30 km orari è ancora acceso
Una legge nata per ridurre il numero di incidenti, dal 2010 al 2019 a Bologna sono stati registrati 194 morti a causa dell’alta velocità.
Il sindaco della città Matteo Lepore ha approvato il Piano Particolareggiato del Traffico Urbano (PPTU) “Bologna Città 30″, al fine di promuovere la mobilità sostenibile e avere vantaggi anche sull’ambiente e sugli spazi pubblici.
30 km orari a Bologna. Roma resta indietro
Il vincolo imposto a Bologna è stato l’inizio di un processo che vedrà protagoniste tante altre città italiane. Sono più di 10 quelle che hanno votato e previsto questa trasformazione, si stimano circa 2.700 chilometri di strade attualmente in zona 30. Ad essere ancora indietro su tale provvedimento è Roma, in merito si è espresso il sindaco Roberto Gualtieri: «entro il 2026 anche le strade romane avranno il nuovo limite».
30 km orari a Bologna e altre città italiane. Di chi si tratta?
La prima città a sperimentare il limite di velocità a 30 km orari è stata Cesena nel 1998. Da allora gli incidenti con feriti si sono dimezzati.
Olbia ha introdotto, invece, il limite di velocità nel 2021 su tutto il territorio urbano comunale, frazioni comprese.
Ma, dopo la conferma per la città bolognese ad aderire a questo nuovo progetto ci sono Bologna e altre città italiane: Parma, Torino, Milano, Firenze, Arezzo, Bergamo, Bologna, Caserta, Cesena, Cuneo, Genova, Verona e Vicenza.