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Il 29 febbraio è presente nel calendario solo una volta ogni 4 anni e questo a causa di un semplice computo aritmetico e astrologico.
29 febbraio 2024, anno bisestile. Cosa sappiamo in merito?
Nell’antichità per conteggiare il tempo si faceva riferimento all’andamento delle stagioni e alla volta celeste.
L’idea di un anno bisestile affonda le sue radici nell’antico Egitto. Il calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C., formalizzò il concetto, aggiungendo un giorno ogni quattro anni. Tuttavia, questo sistema presentava un piccolo errore di accumulo che venne perfezionato con il calendario gregoriano, adottato nel 1582.
L’errore di accumulo: 29 febbraio e l’anno bisestile
I romani, nel 46 a.C., introdussero il calendario Giuliano che contava 365,25 giorni. Lo 0,25 lasciato da parte veniva sommato per arrivare al giorno in più che compariva quindi ogni 4 anni.
La Terra impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi a completare un’orbita intorno al Sole. Tuttavia, il calendario gregoriano, conta soltanto 365 giorni.
Per evitare la progressiva divergenza delle stagioni, le ore in avanzo vengono riallineate ogni 4 anni con l’anno bisestile.
29 febbraio e l’anno bisestile: qual è il significato di questo termine?
I romani definivano “sestile” il sestultimo giorno di febbraio prima che iniziasse il mese di marzo.