45 arresti e quasi mille persone controllate dalle forze a Parigi durante la manifestazione per il 1 maggio.
Ci sono stati diversi scontri.
1 maggio a Parigi, scontri tra polizia e manifestanti: molti arresti
45 arresti e quasi mille persone controllate dalle forze dell’ordine di Parigi durante la manifestazione del 1 maggio. Si tratta di un bilancio diramato dal Ministero dell’Interno francese. Forti tensioni tra manifestanti e polizia in occasione della manifestazione per la festa dei lavoratori. I manifestanti sono entrati in contatto con gli agenti in vari punti della città e alcuni giornalisti hanno filmato le scene violente.
Alle aggressioni di gruppi radicali, travistati in volto con i caschi e vestiti di nero, la polizia ha risposto con gas lacrimogeni e manganelli. Tra la Gendarmerie i feriti sono 12, tutti finiti in ospedale. Alcuni di loro sono finiti da bombe di carta.
Le prime tensioni si sono consumate all’inizio del corteo. La questura parla di soggetti appartenenti alla galassia radicale che avrebbero cercato di danneggiare un’attività commerciale.
Da lì sono partite le prime cariche della polizia in assetto antisommossa. In Boulevard Beaumarchais sono state infrante vetrine e danneggiata una pensilina dell’autobus. La questura ha parlato di circa 4500 partecipanti e alcune centinaia di radicali pronti a fronteggiare gli agenti.
1 maggio a Parigi: tensione e arresti anche a Lione
A Parigi negli ultimi mesi ci sono state diverse manifestazioni contro i Giochi Olimpici in programma dal 26 luglio all’11 agosto.
La tensione in vista di questo evento è molto alta. Durante la manifestazione alcuni attivisti hanno bruciato i cinque cerchi olimpici riprodotti su un cartonato.
Ci sono stati degli scontri e dei momenti di tensione anche durante il corteo per la Festa dei Lavoratori a Lione. Fonti della questura locale hanno rivelato che sono state fermate 22 persone e sono rimasti feriti due agenti della polizia. Secondo il Ministero dell’Interno in tutta la nazione hanno marciato circa 121mila persone, mentre secondo i sindacati si è trattato di 200mila persone.