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Rimprovera uno studente che usa il cellulare: docente picchiata

docente picchiata

Cagliari, rimprovera uno studente che usa il cellulare: docente viene picchiata.

Docente picchiata perché aveva rimproverato un alunno che utilizzava il cellulare in classe. È successo in provincia di Cagliari, nella scuola alberghiera di Monserrato, dove per ben due volte sono stati chiamati i carabinieri. A chiamarli sono stati gli stessi docenti, per alcuni atti violenti che si sono verificati nell’istituto.

A quanto pare gli alunni sono indisciplinati, e l’uso della violenza non viene affatto disdegnato, visto che oltre all’ignobile vicenda della docente picchiata, si sono verificati altri casi di aggressioni. Il più grave è stato sicuramente quello ai danni della donna, che si era permessa di dire ad un alunno di 14 anni di non usare il cellulare durante la lezione.

Docente picchiata, quindi, per aver semplicemente fatto ciò che era giusto, rimproverare uno studente che avrebbe dovuto seguire la lezione, e che invece ha reagito contro la professoressa aggredendola e colpendola con un pugno al viso. La donna, dopo aver perso l’equilibrio, è caduta a terra ed è svenuta per alcuni secondi.

docente picchiata

Docente picchiata

Come c’era da immaginarsi, questa vicenda non poteva passare inosservata. In un momento storico in cui, poi, ai docenti viene riconosciuto sempre meno il loro ruolo di educatori, spesso con le stesse famiglie che non riescono ad educare i propri figli alla comprensione del rispetto. Vuol dire che si è arrivati ad un punto molto pericoloso? Qualcuno, per fortuna lo pensa.

L’incresciosa questione, come è naturale che sia, è stata portata agli occhi della dirigente della scuola, Beatrice Pisu, che intervistata dall’Ansa ha così commentato: “Non erano mai accaduti episodi di questo genere e di questa gravità, abbiamo convocato gli organi collegiali per prendere i dovuti provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili. La nostra è sempre stata una scuola tranquilla, in cui i ragazzi rispettano le regole.”.

E, ancora: “Fra di loro ci sono alcuni elementi poco scolarizzati, sembra che non abbiano valori, comunque sono pochissimi elementi che però stanno rovinando il gruppo. La situazione non è generalizzata. Riuniremo il corpo docente per trovare una soluzione a questo problema.”.

Cellulari a scuola

Come si pongono le istituzioni rispetto all’utilizzo dei telefoni cellulari a scuola? In molti ricorderanno che poco poco prima della pausa estiva c’è stato un cambio di rotta da parte del MIUR a proposito dell’utilizzo in classe dei telefoni cellulari. Fino a un anno fa vigeva ancora una direttiva del ministero dell’Istruzione del 2007, non più in vigore dall’anno scolastico attuale.

Ne parlò, all’epoca, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, consapevole delle polemiche che ne sarebbero derivate, ma sottolineando che si trattava di una scelta mirata: “La scelta fa parte di un disegno molto più ampio, il governo sta investendo in modo consistente per arrivare ad una digitalizzazione sempre più diffusa nelle scuole. Suona quasi una contraddizione vietare l’uso di qualsiasi dispositivo in classe, durante le lezioni. Basta con il luddismo. Stiamo costruendo la scuola del futuro che non potrà non avere anche smartphone e tablet in classe.”.

“Immagino un uso virtuoso di smartphone e tablet da parte degli studenti nella lettura dei testi in classe o per svolgere i compiti a casa. E per i prof significa arricchire moltissimo le possibilità della didattica oggi limitate. Vorrei un uso orizzontale dei dispositivi, spalmato su tutte le materie con la collaborazione dei docenti.”.

“Per tutti i giovani con disabilità sarebbe il modo più immediato per eliminare alcune barriere e migliorare le loro capacità di apprendimento. Me ne sono reso conto io stesso con mia figlia Sara, autistica. I soggetti autistici non amano il telefono, per la loro particolare sensibilità uditiva: da quando mia figlia ha imparato a usare whatsapp mi è molto più facile comunicare con lei. Lo stesso accadrebbe in classe se potesse avere un telefonino a disposizione. E accadrebbe a tutti quelli che hanno difficoltà di apprendimento.”.

Ma la cosa più importante alla fine di ogni valutazione dovrebbe essere questa, ed è ancora Faraone a parlare: “L’uso deve essere regolamentato, non vogliamo creare il Far West. E ai docenti deve essere lasciata la massima autonomia nelle loro scelte didattiche, vogliamo solo che gli insegnanti che vorrebbero utilizzarlo possano essere liberi al contrario di quello che accade oggi.”.