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Pensioni, incontro questa mattina tra l'esecutivo e i sindacati

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Stamattina c'è stato un incontro tra governo e sindacati per discutere dell'innalzamento dell'età pensionabile, che dovrebbe andare in vigore nel 2019.

Stamattina c’è stato un incontro tra governo e i sindacati per discutere sulle pensioni. Il pomo della discordia è l’aumento di 5 mesi dell’età pensionabile, innescato da una ricerca dell’Istat sull’aspettativa di vita, che aveva causato e sta causando diverse proteste. Palazzo Chigi studia di escludere il 10% da questo aumento, previsto per il 2019. Tra sette giorni esatti è previsto l’incontro con Paolo Gentiloni.

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L’obiettivo sembra essere quello di escludere dall’aumento dell’età pensionabile circa 17mila persone. Secondo i primi calcoli, è di 170mila il numero di lavoratori che tra poco più di un anno si vedranno spostato più in là di cinque mesi il traguardo anagrafico per la pensione di vecchiaia. L’esecutivo sta inoltre pensando di esentare i 15mila lavoratori gravosi che già ad oggi sono inclusi nell’Ape sociale, ossia l’indennità pagata dallo stato per anticipare l’uscita a 63 anni. Alle undici categorie già tutelate potrebbero aggiungersi altre 3: siderurgici, marittimi e agricoltori.

È alquanto probabile che i sindacati non si accontenteranno di ricordare che i lavori usuranti (lavoratori notturni, alle catene di montaggio, in spazi ristretti, sottoterra o sulle gru) sono già esclusi dall’adeguamento automatico fino al 2026.

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Reazioni

Un monito sulle possibili esenzioni dal nuovo meccanismo delle pensioni arriva intanto dall’Istat, in audizione sulla Manovra. Per valutare delle ‘esenzioni’ allo scatto automatico dell’età per la pensione non basta stabilire le categorie bisogna anche valutare “il percorso lavorativo individuale” e la “durata” del lavoro pesante. Ad affermare ciò è il presidente Giorgio Alleva. Per il quale “è un tema che si può affrontare ma va studiato, sia dal punto di vista della misura sia sulla fattibilità di implementarla”. Vittoria Buratta ha poi aggiunto che servono informazioni accurate per evitare “semplificazioni”. Dal fronte dei sindacati, a tavolo concluso si conferma ciò che era già stato previsto ed era prevedibile. “La strada è molto in salita”, ha affermato ai cronisti il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, al termine del vertice pensioni tenuto a Palazzo Chigi.

Proietti ha spiegato che è stato proposto di soffermarsi solo sulla questione dell’aspettativa di vita. ”Non intendono affrontare i temi della fase due del confronto, cioè giovani, donne, previdenza complementare”. Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha detto che ”Potremmo passare il pomeriggio a studiare gli emendamenti” sul rinvio della decisione sull’aumento automatico dell’età pensionabile che “è più interessante delle risposte che sta dando il governo in questo momento”, a margine di un’audizione sulla manovra in Senato e a testimonianza di come siano giudicati insufficienti i progressi sul fronte previdenziale. Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil, ha detto che è necessaria una commissione scientifica che analizzi l’evoluzione dell’aspettativa di vita. Sull’età della pensione “c’è un confronto aperto anche in altri ambiti, auspichiamo che ci siano le risorse non per stravolgere ma per dare segnali di cambiamento in questa direzione”, dice infine Gigi Petteni della Cisl.