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Milano, turista canadese sale su un finto taxi e viene stuprata

Stupro

A Milano una giovane turista canadese è stata stuprata da un uomo che si è spacciato come dipendente di una ditta di noleggio auto con conducente.

Ogni giorno una notizia diversa! Oramai è diventata, purtroppo per noi, un’abitudine quotidiana quella di ricevere aggiornamenti sulla violenza contro le donne. L’ultimo atto odioso di cui si ha avuto notizia in ordine di tempo, è accaduto a Milano. Una turista canadese è salita su un finto taxi e ha subito uno stupro.

La notizia è stata resa nota questa mattina, sabato 23 settembre. Secondo i primi accertamenti fatti, i carabinieri della Compagnia Porta Monforte di Milano stanno attualmente indagando su uno stupro, avvenuto domenica sera, ai danni di una giovane turista canadese. La notizia, quindi, è stata data solo poche ore fa.

A quanto pare, la violenza è stata perpetrata nel capoluogo lombardo ad opera di un uomo che si è spacciato come dipendente di una ditta di noleggio auto con conducente. Per rendere credibile ciò che diceva, il malvivente ha fornito il nome di una famosa società di noleggio auto. A raccontare ciò che è successo è stata la stessa donna.

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Il racconto della ragazza

Secondo quanto raccontato dalla 30enne, tutto è cominciato in viale Monza, dove la turista è salita a bordo dell’auto per andare a Lampugnano e da qui prendere un pullman per andare a Venezia. Il finto conducente, all’insaputa della turista che non ha capito di essere diretta in periferia, l’ha portata invece a Crescenzago, in periferia, e, nella zona del parco Lambro, l’ha violentata.

Infine l’ha fatta scendere ed è ripartito, dandole la possibilità di chiamare i soccorsi con il telefonino. La vittima, dopo che l’aggressore se n’era andato, ha per l’appunto dato l’allarme con il suo telefono e, in ambulanza, è stata portata alla Clinica Mangiagalli dove gli accertamenti hanno confermato la violenza sessuale. Il giorno dopo, con gli investigatori ha cercato di ripercorrere il tragitto, partendo da viale Monza, ma ha avuto un crollo emotivo ed è dovuta tornare in ospedale.

I carabinieri stanno passando al setaccio le telecamere di sorveglianza e, con l’aiuto della sommaria descrizione dell’auto fornita dalla vittima, stanno cercando di dare un nome all’aggressore che non si esclude sia stato protagonista in passato di altri episodi. Intervenuti anche i Ris di Parma per le analisi delle tracce biologiche sugli indumenti della donna.

La notizia ancora più agghiacciante, è che secondo gli investigatori le modalità con le quali il malvivente ha colpito non appaiono del tutto nuove. Esiste, infatti, il più che fondato timore che l’uomo, adottando la stessa tecnica, possa già aver violentato altre donne, che magari non hanno avuto il coraggio di denunciare quanto accaduto.