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Matteo Renzi: 'Futuro Premier? Lo decide il Parlamento'

Matteo Renzi

Matteo Renzi è stato protagonista nella serata di ieri della trasmissione "DiMartedì", in quello che doveva essere il confronto con Di Maio.

Matteo Renzi è stato protagonista nella serata di ieri della trasmissione “DiMartedì”, in onda su La 7, in quello che doveva essere il confronto con Di Maio. Un confronto che alla fine non c’è stato, dopo la rinuncia da parte del candidato Premier del Movimento Cinque Stelle. Ma il segretario del Pd non ha voluto comunque mancare all’appuntamento e per questo motivo ha deciso di intervenire comunque nel corso del programma condotto da Giovanni Floris.

Matteo Renzi

Sono stati diversi gli argomenti trattati da Matteo Renzi nel corso della sua partecipazione al programma “DiMartedì”, in onda ieri sera su La 7. Quella di ieri doveva essere la famosa puntata del confronto tra il segretario del Pd e Luigi Di Maio. Confronto che alla fine non è avvenuto dopo la rinuncia da parte del candidato Premier del Movimento Cinque Stelle.

Ma nonostante questo, Renzi non ha voluto mancare all’appuntamento nel programma condotto da Floris. Alla domanda se volesse tornare ad essere Premier, il segretario del Pd ha risposto affermando che in questo momento è una discussione, in quanto il futuro Premier lo deciderà il Parlamento dopo le elezioni. In ogni caso, lui non ha ansia di tornare a Palazzo Chigi.

Sui malumori all’interno del Partito Democratico, Renzi commenta in maniera lapidaria che lo hanno votato in due milioni di persone. Inoltre, ha spiegato di essere aperto al dialogo con tutti per possibili alleanze e non ha posto alcun tipo di veto.

Confronto con Di Maio

Inevitabile anche un commento sul mancato confronto con Luigi Di maio, l’esponente del Movimento Cinque Stelle, che lo aveva sfidato apertamente. Matteo Renzi ha dichiarato a proposito: “È come quando ci si aspetta all’uscita di scuola e poi, quando suona la campanella, non trovi nessuno. Spero che non accada, ma Di Maio potrebbe diventare il nuovo presidente del consiglio e non può comportarsi così”.

Inoltre, lo stesso Renzi ha aggiunto che avrebbe voluto fare tante domande a Di Maio. Per esempio, gli avrebbe voluto chiedere il perchè ha partecipato soltanto al trenta per cento delle votazioni alla Camera. Successivamente ha proseguito: “Io non ho l’immunità parlamentare, lui ha parlato di me come un aguzzino, che ho salvato le banche mandando sul lastrico migliaia di persone. Rinunci all’immunità, non scappi. Vediamo chi è più cittadino e chi è più casta?”.

Per quanto riguarda ciò che è successo in Sicilia, Renzi ha ammesso la pesante sconfitta subita. Secondo il suo parere, il candidato non era sbagliato. Ma semplicemente non era forte quanto Nello Musumeci, il candidato del centrodestra uscito vittorioso dalle elezioni regionali siciliane. In seguito è tornato a parlare anche del referendum dello scorso dicembre, paragonandolo alle regionali in Sicilia: “Sul referendum mi avete accusato di aver ecceduto nella personalizzazione, nelle elezioni amministrative o regionali cerco sempre di non mettere troppo la faccia. Ma qui il voto non era su di me”.

Matteo Renzi ha spiegato di essere responsabile di due grandi campagne elettorali. Quella persa per quanto riguarda il referendum dello scorso dicembre e quella vinta nelle Europee del 2014. Per ciò che riguarda invece le Regioni, in tutto cinque sono state strappate alla destra. Mentre due sono quelle perse.